Amuchina contro l'influenza A
È psicosi, iper e farmacie senza gel

I blister di Amuchina gel per igienizzare le mani sono scomparsi dagli scaffali di supermercati e farmacie. Sono andati letteralmente a ruba, dopo che i consumatori hanno preso alla lettera la principale raccomandazione di ministero, Regioni e Asl, per combattere il contagio dell'influenza A, ovvero «Lavarsi spesso le mani». Nei ripiani delle farmacia e negli scaffali dei supermercati, i blister di Amuchina non esistono più da giorni.

«L’impennata di vendite ci ha portato a rimanere senza più nemmeno il prodotto – conferma Gianluca Grumaglia direttore generale del supermercato Pam di via Camozzi –. Il fornitore delle farmacie e dei supermercati è il medesimo ma al momento non è in grado di fornire a nessuno i flaconi da 80 ml che disinfettano le mani. Non è possibile nemmeno prevedere quando arriveranno le nuove confezioni. Resta solo la bottiglia da un litro e mezzo che però è stata studiata per il lavaggio della frutta ed è nettamente meno pratica».

Lo scaffale di Amuchina Gel si trova vuoto anche all’Iper di Seriate. «Le richieste sono sempre più numerose e il prodotto, settimana scorsa, è esaurito anche da noi – spiega Mario Lattarulo responsabile commerciale del supermercato –. Per risolvere l’inconveniente, in attesa della nuova fornitura, abbiamo pensato ad un’alternativa. Si tratta di Herbe Cos un igienizzante meno conosciuto realizzato da un’azienda di Torino che presenta le stesse potenzialità a livello di azione antisettica e che costa anche qualche euro in meno dell’Amuchina».

Senza Amuchina anche i superstore orobici dell’Esselunga. «Il fornitore ha fatto sapere che al più presto tornerà a riempire i nostri scaffali – dichiarano dall’ufficio comunicazione dell’azienda di Bernardo Caprotti – per ora ci troviamo senza e nell’attesa stiamo pensando a qualche altra soluzione». Ma per Vito Novielli vicepresidente di Federconsumo «la corsa all’Amuchina igienizzante è un allarme ingiustificato. Il consiglio più giusto non sempre è legato all’acquisto di qualcosa, ma a un comportamento corretto. Non prestare il fianco alla psicosi è un atto doveroso. Mascherine e gel a tutti i costi sono solo patenti per la psicosi».

Identica situazione nelle farmacie della Bergamasca, dove già da una decina di giorni l’Amuchina gel è sostanzialmente introvabile. E a confermare che nelle scorse settimane si è consumata una vera e propria caccia al prodotto dell’Angelini  ci sono i dati di Cotifa, la società cooperativa per la distribuzione del farmaco fondata a Bergamo nel 1943 (di cui Giuseppe Bottelli è presidente del consiglio d’amministrazione), che fornisce la quasi totalità delle farmacie bergamasche. Se nel giugno del 2008 di Amuchina gel erano state richieste 86 confezioni, nel giugno scorso ne sono state richieste 1.010. Stesse «plusvalenze» anche nel mese di luglio: 169 confezioni nel 2008, 1.029 nel 2009. Scarsissime, invece, le richieste per prodotti sostanzialmente analoghi, come il Vicks prima difesa schiuma mani, se non per il mese di settembre: non trovando l’Amuchina, infatti, i bergamaschi ne hanno acquistate 214 confezioni nelle prime due settimane del mese contro le 4 del settembre 2008. 

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