A un mese dalla strage di Nassiriya il prefetto commemora gli italiani caduti

A un mese dall’attentato di Nassiriya - il 12 novembre scorso - in cui persero la vita 19 italiani, il prefetto Cono Federico ha voluto ricordare i caduti con una commemorazione raccolta, senza discorsi ufficiali, scandita dalla semplice deposizione delle corone d’alloro ai monumenti del Comando del 3° Reggimento cavalleria dell’Aria «Aquila» di Orio al Serio e del Comando provinciale dei Carabinieri di via delle Valli. I plotoni in armi del 3° Reggimento «Aquila» e del Comando provinciale dei carabinieri sono rimasti schierati il tempo dell’esecuzione del Silenzio e dell’Inno nazionale. Le uniche parole che hanno accompagnato i due momenti della mattinata sono state quelle della preghiera del soldato e del carabiniere. Una lettura che ha ribadito la fedeltà e il senso del dovere col quale il contingente italiano ha compiuto il proprio servizio in terra straniera, per la patria e per la pace dei popoli.

Insieme al prefetto a rendere onore ai dodici carabinieri, ai cinque militari e ai due civili caduti in Iraq, il comandante provinciale dei carabinieri Giovanni Pietro Barbano e il vicecomandante del 3° Reggimento «Aquila» Alberto Di Marco. Presenti, inoltre, i labari delle associazioni combattentistiche, i rappresentanti dei corpi armati della provincia e di Assoarma Bergamo, per la Provincia il presidente Valerio Bettoni e il vicepresidente Bonaventura Grumelli Pedrocca, per il Comune il vicesindaco Franco Tentorio. C’erano anche il sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo e presidente della sezione locale dell’associazione nazionale magistrati Angelo Tibaldi e il delegato vescovile don Mario Carminati (foto di Yuri Colleoni).

(12/12/2003)

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