A2A, alta tensione fra Brescia e Milano

Venerdì la richiesta di Adriano Paroli, sindaco di Brescia, di non approvare il Piano di razionalizzazione societaria di A2A (multiutility nata dalla fusione tra la bresciana Asm e la milanese Aem e della quale Palafrizzoni detiene l’1,968 per cento), ieri la riunione del Consiglio di sorveglianza che di fatto ha sancito la divisione tra soci bresciani e milanesi.Il Piano non è passato perché non è stata raggiunta la soglia degli 11 (su 15) voti necessari: da indiscrezioni pare che i consiglieri vicini al Comune di Milano abbiano presentato un documento in cui s’invitava ad approvare i criteri del piano e che ha raccolto solo 9 voti, quelli vicini a Brescia un altro che chiedeva maggiore attenzione agli aspetti territoriali. Il risultato è stato speculare: 6 a favore e 9 contrari. Tenuto conto che Milano e Brescia (con il 27,5 per cento a testa) esprimono 6 consiglieri a testa e che i restanti 3 sono appannaggio degli altri soci – e tra questi c’è il bergamasco Tancredi Bianchi – l’ago della bilancia sembrerebbe pendere più dalla parte di Milano che però non ha i voti necessari per approvare il documento.(09/09/2008)

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