Adrara San Rocco, il cardinal Re inaugura la chiesa restaurata dei «Morti di Bondo»

Domenica pomeriggio, 3 aprile, il cardinale Giovanni Battista Re arriverà alle 15.30 ad Adrara San Rocco per «inaugurare» l’antica chiesetta detta dei «Morti di Bondo», secolare luogo della memoria e della devozione popolare del Basso Sebino. L’oratorio campestre, dedicato a San Faustino, è stato sottoposto negli ultimi due anni ad un radicale restauro, con lavori di risanamento, di manutenzione e soprattutto di valorizzazione delle originarie strutture medievali e di restauro dei dipinti interni.

Pur essendo documentata solo dal secolo XIV, la chiesa, situata lungo la strada che conduce ai Colli di San Fermo, ha origini assai più antiche, come testimoniano alcuni reperti del 1100. «È stato aggiunto un altro tassello importante al panorama, già così denso di testimonianze, del Romanico in Valcalepio», scrive al riguardo Gian Maria Labaa, estensore e curatore del progetto per conto della parrocchia. I contenuti del restauro, per il quale la biblioteca comunale ha allestito una ricca mostra fotografica, saranno illustrati alla popolazione dallo stesso Labaa sabato sera alle 20.30 nella chiesa parrocchiale, dove si terrà anche un concerto.

Il parroco, don Lorenzo Nava, loda in particolare «la sensibilità degli adraresi» che si sono impegnati per i restauri, così come il Comune, la Comunità Montana del Basso Sebino, la Fondazione della Comunità Bergamasca hanno erogato complessivamente 35 mila euro. L’Associazione Scuola di Bergamo ha finanziato direttamente il restauro del polittico di Pietro Cambianica. Determinante l’apporto dei volontari che hanno lavorato per oltre duemila ore a partire dal settembre 2003. «A conti fatti - spiega don Nava - si può dire che il valore di quest’opera è di circa 250 mila euro, considerando anche la mensa lignea dell’altare incisa a mano, opera dei fratelli Danilo e Corrado Maffi, titolari della locale falegnameria MZ, e il nuovo sepolcro marmoreo di mons. Angelo Martinelli, la cui spesa è stata sostenuta dai famigliari». È infatti in questa chiesa del paese natio che l’alto prelato, segretario nazionale della Congregazione De Propaganda Fide e canonico della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, volle essere sepolto.

La solenne cerimonia di inaugurazione di domenica sarà annunciata dai rintocchi delle tre campane che risuoneranno per tutta la vallata chiamando a raccolta la gente. Il parroco e il sindaco Maria Teresa Latini daranno il benvenuto al cardinale Giovan Battista Re all’inizio della strada di accesso che conduce alla chiesa, dove prima di celebrare la Santa Messa, l’architetto Labaa informerà sul contenuto dei lavori effettuati, tra cui il recupero di alcuni frammenti di affreschi che risalgono alla fine del Quattrocento: una crocifissione, un San Cristoforo, un santo a cavallo che potrebbe essere San Giorgio. I restauri degli affreschi e delle decorazioni delle volte - quest’ultime eseguite nel 1911 da Pietro Cambianica e Giacomo Belotti, allievi di Ponziano Loverini dell’Accademia Carrara di Bergamo - sono opera di quattro restauratori, coordinati da Amelio Micheli di Casazza.

(30/03/2005)

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