Affitto stadio, trattativa a tutto campo

Affitto stadio, trattativa a tutto campoComune e Atalanta, tempi stretti: accordo da trovare entro inizio campionato. Distanti sulla pubblicità

La trattativa è appena cominciata ma il campionato già incalza: entro due settimane il Comune, attraverso la sua controllata Bergamo Sport, e l’Atalanta dovranno trovare un accordo per rinnovare il canone d’affitto dello stadio e non incorrere in brutte sorprese.

In effetti qualche frizione potrebbe nascere, non tanto sull’affitto dello stadio, ma sulla quota da girare al Comune per la pubblicità all’interno dell’impianto, anche se oggi non si respira certo il clima da «guerra fredda» che aveva preceduto l’ultima intesa, nel luglio del 2001, quando Palafrizzoni e società nerazzurra furono a un passo dalla rottura, che avrebbe significato l’«esilio» da Bergamo della squadra.

«Niente di tutto questo: stavolta mi sento di poter assicurare ai tifosi che l’Atalanta inizierà regolarmente il suo campionato il 12 settembre allo stadio "Azzurri d’Italia" contro il Lecce» afferma tranquillo il direttore generale atalantino Roberto Zanzi. Anche da Bergamo Sport arrivano segnali distensivi: «Stiamo trattando – spiega il numero uno della società Gianluigi Federici – ed è normale che ognuno all’inizio cerchi dei vantaggi. Ma tutti abbiamo interesse che l’Atalanta disputi il suo campionato al Comunale». È il mandato che il sindaco Roberto Bruni, che segue da vicino la vicenda (essendosi chiamato fuori l’assessore allo Sport, il calciatore atalantino Fabio Rustico, per evidenti motivi di conflitto d’interessi), ha affidato a Bergamo Sport: «Curate gli interessi della società, ma non tirate troppo la corda, cercando di trovare una soluzione».

Il vecchio accordo triennale, scaduto il 30 giugno 2004, prevedeva per lo stadio un contratto con un canone d’affitto del 3% sugli incassi al botteghino: somma che aveva fruttato 120mila euro all’anno per i primi due tornei in A e 70mila euro per l’ultimo di serie B. Bergamo Sport ha proposto il rinnovo alle stesse condizioni, il presidente Ivan Ruggeri vorrebbe abbassare questa soglia, ma l’impressione, sentendo le due parti, è che su questo punto una soluzione alla fine si troverà.

Meno facile l’accordo sulle voci commerciali legate allo sfruttamento della pubblicità (cartellonistica a bordo campo) ma non solo: «Ci sono introiti che riguardano il parcheggio riservato al Lazzaretto, l’area vip-ristorante attigua alla tribuna centrale, il trasporto sui mezzi pubblici dei tifosi ospiti. Anche in questo caso – spiega Federici – abbiamo proposto la conferma delle cifre del precedente accordo: 620mila euro annue per la serie A, 350mila per la B». Ma qui il fuoco di sbarramento dell’Atalanta è decisamente più forte: «Vista la crisi del calcio – precisa Zanzi – già due volte in tre anni abbiamo dovuto rinegoziare al ribasso la cifra pattuita all’inizio con la concessionaria della pubblicità: non vedo perchè il Comune non possa fare altrettanto con noi. Non parliamo ancora di cifre, vogliamo che passi il principio: tutti devono fare un passo indietro, anche perchè i nostri introiti commerciali nel frattempo sono diminuiti». La prossima settimana è previsto un nuovo incontro tra le parti che potrebbe rivelarsi decisivo: intanto fugate le voci di una possibile «ritorsione» della società nerazzurra legate all’assenza dei cartellonistica in occasione del derby con l’Albinoleffe di domenica scorsa: «Semplicemente abbiamo cambiato l’azienda che ci fornisce le macchine con gli spot pubblicitari "rotanti" – precisa Zanzi –: saranno pronti entro i primi di settembre».

(25/08/2004)

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