Albino mette un freno alle nuove edificazioni

Albino mette un freno alle nuove edificazioni, bocciando 214.000 mq di nuove richieste di costruzioni e proponendo interventi per l’ambiente: un parco fluviale del torrente Albina; il parco di Piazzo; una pista ciclopedonale in Valle del Lujo; un nuovo percorso didattico in Valle del Lujo; il parco fluviale del Serio, a fianco della stazione della tramvia. E’ quanto ha affermato il sindaco Piergiacomo Rizzi, al termine consiglio comunale, che ha portato all’approvazione del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) di Albino. Un’autentica maratona consigliare, durata quattro giorni, per complessive 18 ore di seduta, , durante le quali sono state analizzate ben 570 osservazioni. Il nuovo PGT è stato approvato a maggioranza: da una parte il gruppo di governo della Lega Nord, dall’altra La Sinistra, ProgettAlbino e PD che hanno votato contro; mentre l’indipendente Antonio Nicoli si è astenuto. Assenti al voto, i rappresentanti di Udc-An e Forza Italia. Punti forti del nuovo PGT, le aree di trasformazione: l’ostello-rifugio di Casale; il progetto «Hi-tex Campus Honegger; la riqualificazione del comparto Buttinoni, in via Mazzini; il progetto in zona Ca’ del Nano, nella Valle del Lujo; il progetto Falcù; il progetto area del Pozzo; la sistemazione della stazione TEB; il parco del Serio, di concerto con la Comunità Montana Valle Seriana; il progetto «Le Corti di S.Anna». Ma anche la riqualificazione dell’area di Piazzo, connessa all’operazione Zambaiti dell’«Hi-tex Campus», che diventerà un grande parco locale di interesse sovracomunale (PLIS); e la riqualificazione urbana della sp 35.«Il PGT di Albino dà un taglio netto al vecchio Piano Regolatore Generale – ha spiegato, a margine, il sindaco Piergiacomo Rizzi –, ma le nuove strategie urbanistiche seguono le linee tracciate già a suo tempo, mantenendo, per esempio, alcuni concetti di fondo, come il rispetto dei diritti acquisiti di edificazione, presenti in alcuni lotti residui. La sua grande novità, però, sta nella minimizzazione del consumo di suolo, cioè il massimo risparmio di territorio, in una logica di equilibrio ambientale, che punta alla strategia della compensazione del costruito con aree verdi. Ecco, perché abbiamo bocciato in gran parte le richieste di nuove edificazioni, orientandoci invece verso azioni di riqualificazione urbanistica, nonché di sostenibilità ambientale degli interventi e delle trasformazioni. In pratica, gestione del residuo volumetrico del PRG esistente, senza introduzione di nuovi lotti edificabili».«Spazio, poi, ai piani attuativi soggetti a procedura negoziata con l’amministrazione comunale, cioè i Piani Integrati di Intervento – ha aggiunto Rizzi - E anche alla realizzazione di aree «mix», dove il produttivo si abbina al commerciale, al terziario e al residenziale. Come pure alla riduzione della densificazione di alcune strutture edilizie: circa 1000 edifici, risalenti agli anni ’60 e ’70 (costituiscono il 12% del patrimonio edilizio comunale, ndr), cresciuti negli anni in altezza in modo caotico, potranno essere demoliti e riedificati, e l’eventuale volumetria persa potrà essere spesa in altre aree, le cosiddette «aree di atterraggio», individuate dal PGT».(05/08/2008)

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