Alluvione un anno dopo: ancora 89 sfollati

Brembilla, previsto entro Natale il rientro dei 28 abitanti della frazione Cabalino

Sono trascorsi dieci mesi dall’alluvione che a fine novembre ha sconvolto le nostre valli. Ma, nonostante gli aiuti, i finanziamenti arrivati o non arrivati, le strade aperte e le visite dei politici, i disagi per molti restano. Restano soprattutto per 89 persone, che da fine novembre attendono di rientrare nelle loro case. E l’alluvione, invece, continua per altre 75 che la casa l’hanno persa per sempre, sotto la valanga di fango, oppure sotto la forza delle ruspe che hanno dovuto demolire un edificio ormai pericolante o comunque irrecuperabile. Molti ancora non sanno quanti soldi riceveranno per la ricostruzione. E le intense piogge di questi ultimi giorni, probabilmente, hanno fatto tornare alla memoria di qualcuno quei drammatici giorni di fine novembre.

A Brembilla le persone ancora fuori casa sono 32, a San Giovanni Bianco 28, a Sant’Omobono 21, a Capizzone 4, a San Pellegrino 3, a Oltre il Colle 1.

A queste vanno aggiunte 64 persone che hanno perso casa per sempre a Brembilla, nove a Caprino, otto a Capizzone, una a Sant’Omobono e Berbenno. Le loro abitazioni sono state travolte dalle frane, sono state demolite o, ormai danneggiate in modo irreparabile, verranno abbattute.

Danni per 113 milioni, ricevuti solo 14

«I soldi sono pochi, troppo pochi, sia per sistemare il territorio sia per risarcire le famiglie che hanno perso casa». Lo sfogo è dell’assessore provinciale alla Protezione civile, Silvano Donadoni, e di alcuni sindaci dei comuni danneggiati dall’alluvione di novembre. I numeri: a fronte di una richiesta di 113 milioni di euro la Regione ne ha stanziati, per interventi idrogeologici a favore della nostra provincia, circa dieci e mezzo (a cui vanno aggiunti altri tre milioni e 800 mila per i pronti interventi). E ora i Comuni alluvionati, tramite una mozione inviata al governo e un Consiglio comunale collegiale, chiederanno più soldi e procedure veloci per accedere ai finanziamenti.

«La Bergamasca è quella che ha avuto i danni maggiori dall’alluvione – dice Donadoni – ma ha ricevuto, rispetto a Lecco e Sondrio, contributi minori. La distribuzione dei fondi è stata troppo soggettiva senza tenere conto dei reali bisogni del territorio». L’80 per cento dei fondi stanziati arriverà ai Comuni al momento della presentazione del progetto di intervento, il restante 20 per cento a lavoro concluso e collaudato.

(7/10/2003)

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