Andranno lunedì a Livorno i genitori di Laura Barcella

I genitori di Laura Barcella, la giovane ventiduenne di Seriate morta in mare durante la traversata tra Capraia e la Corsica con due amici, andranno lunedì a Livorno per riportare a casa il cadavere della figlia, ripescato in mare 6 miglia a sud ovest dell’isola di Gorgona. Lunedì pomeriggio è fissata anche l’autopsia. Degli altri due dispersi ancora nessuna traccia. Il riconoscimento della giovane è avvenuto all’obitorio dopo aver scoperto sul corpo ripescato in mare due tatuaggi: si tratta di una stellina sull’avambraccio e di una piccola rana tatuata sulla caviglia.

L’esame del corpo da parte del medico legale, Luigi Papi ha confermato che non ci sono ferite particolari, né alcun segno di violenza: si presume che la morte sia sopraggiunta per annegamento, tesi che dovrà essere confermata dall’autopsia in programma lunedì.

Laura Barcella è scomparsa il 9 ottobre al largo dell’isola di Capraia quando con due amici stava tentando di raggiungere la Corsica a bordo di un gommone. Il cadavere è stato ripescato da una motovedetta della Capitaneria di porto dopo la segnalazione giunta da un’imbarcazione da diporto in transito da Capraia a Gorgona e diretta a Viareggio. La motovedetta, grazie al mare calmo e alla giornata di sole, lo ha recuperato per trasportarlo a terra.

Il corpo è in avanzato stato di decomposizione, ed è stato trasferito all’obitorio dei cimitero comunale dei Lupi: aveva indosso lo slip di un costume scuro a fiori e un braccialetto con un orsacchiotto. Proprio il braccialetto - secondo un’amica di Laura - è un’altra conferma del fatto che si tratti proprio della giovane di Seriate.

L’imbarcazione era ricomparsa sabato scorso al largo del porto di Livorno, ma senza i tre giovani e privo della timoneria: probabilmente è lo stesso avvistato alle 18 del 9 ottobre sei miglia a nordest di Capraia da un velista. Proprio nella direzione della Gorgona, che si trova all’incirca al’altezza di Livorno, ma più distante da Capraia della Corsica. Il mare quel 9 ottobre era mosso: nei giorni successivi erano spirati venti di scirocco e di libeccio, compatibili con la direzione presa dal gommone.

(23/10/2004)

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