Aperture domenicali, l’accordo è saltato

Nulla di fatto. Associazioni di categoria, sindacati, consumatori e rappresentanti delle medie strutture non hanno raggiunto un parere unanime sulla deroga alle aperture domenicali al tavolo convocato ieri dall’assessore al Commercio, Ebe Sorti Ravasio. Si prosegue dunque sulla strada tracciata l’anno scorso per quanto riguarda le aperture domenicali delle medie strutture che si trovano fuori dalla cerchia del centro storico. Mentre infatti la direttiva regionale indica per i piccoli negozi e per le medie strutture di vendita del centro la possibilità di aprire tutte le domeniche dell’anno, per la fascia fuori dal centro storico l’indicazione per le medie strutture è quella di poter aprire tutte le prime domeniche del mese, le ultime tre domeniche dei mesi di maggio, agosto, novembre, tre domeniche stabilite in accordo con il Comune ed eventualmente altre dieci domeniche. Su queste però serve l’unanimità di tutte le parti in causa. E ieri a Palafrizzoni un accordo è sembrato quanto mai lontano, anche se di fatto la discussione riguardava principalmente due medie strutture di vendita come l’Esselunga di via San Bernardino e l’Auchan di viale Carducci.Delle tre domeniche di apertura per quest’anno sono ancora in programma quelle del 2 novembre e del 16 novembre mentre per il prossimo anno sono state indicate (ma vanno ancora confermate) le domeniche del 26 aprile, del 18 ottobre e del 15 novembre. Per il resto sulle dieci domeniche, come era già accaduto l’anno precedente, la discussione si è completamente arenata.«Senza l’accordo unanime il Comune ha le mani legate» ha osservato il vicesindaco Ebe Sorti Ravasio condividendo il pensiero di Claudio Re, di Confesercenti, sulla necessità di rivedere la normativa regionale che «creerebbe delle condizioni di disparità di trattamento». «Al di là della normativa regionale» ha però ribattuto Roberto Ghidotti, di Ascom Bergamo «abbiamo la possibilità per lo meno di ridurre la forbice tra aperture delle medie strutture in centro e fuori per offrire ai cittadini una certa omogeneità di servizio ma continuiamo a non voler utilizzare la deroga delle dieci domeniche». I sindacati (Cisl e Cgil) hanno ribadito la necessità di tutelare il lavoro domenicale e quindi di non aprire a ulteriori deroghe, mentre il direttore di Auchan, Alberto Ferrari, ha chiesto per lo meno la mediazione su cinque domeniche di apertura e non dieci come prevederebbe la normativa regionale. Ma non ha raccolto nessun consenso.Intanto Lorella Vavassori, dirigente dell’Ufficio commercio di Palafrizzoni, ha fatto notare come molti tra i commercianti ancora non siano a conoscenza della nuova normativa regionale e quindi non stiano usufruendo delle possibilità di aperture che la legge oggi prevede.

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