Baldoni, si tratta per portare a casa la salma A Bergamo, 28 anni fa, il suo matrimonio

I «contatti» che non sono riusciti a salvare la vita ad Enzo Baldoni sono ancora attivi per portarne a casa la salma. Ma anche questa impresa non sembra facile: così il cadavere di un uomo che i suoi cari vorrebbero seppellire rischia di diventare oggetto di trattative estenuanti. Il commissario straordinario della Croce rossa italiana, Maurizio Scelli, partirà «nei prossimi giorni» per Baghdad per seguire in prima persona le trattative. La Cri metterà in campo tutti i contatti già attivati, che avevano fatto sperare nella liberazione. Ma questa volta «con modalità diverse»: lo afferma Sajaf al Jidi, 35 anni, un ex ufficiale dell’esercito di Saddam e ora leader del movimento nazionalisti liberi, l’uomo che si attivò con successo per il recupero della salma di Fabrizio Quattrocchi. Ora dichiara che farà il possibile perché anche il cadavere di Baldoni venga restituito ai suoi cari. «Ma non so se ci riuscirò», mette le mani avanti.

Intanto resta il mistero sull’uccisione del giornalista freelance, rapito dall’«Esercito islamico». Il ministro degli Esteri Frattini ha precisato che in mano ad Al Jazira c’è solo «una foto digitale» dell’italiano assassinato. Il portavoce della tv qatariota, Jihad Ballout, ha poi spiegato: «Abbiamo ricevuto quindici secondi di filmato, costituito da immagini ferme, che confermano il fatto che Baldoni disgraziatamente è stato ucciso». I servizi segreti italiani hanno intanto espresso sorpresa per l’epilogo tragico della vicenda: «Erano stati avviati i contatti giusti: tutto è precipitato per un fatto imprevedibile» ha detto una fonte. Il premier iracheno Allawi ha telefonato a Berlusconi, sottolineando il «ruolo indispensabile» dell’Italia nel Paese arabo. Il presidente del Consiglio ha espresso le condoglianze del governo alla vedova di Enzo Baldoni. Che la famiglia ricorda così: «Andava incontro alla vita con un sorriso».Enzo Baldoni si era sposato a Bergamo l’8 dicembre del 1976, in una chiesa di Città Alta, perché la nonna della moglie era bergamasca. A Longuelo, inoltre, abita uno zio del giornalista ucciso in Iraq: si chiama Mario Baldoni. Quando venne a Bergamo per sposarsi Enzo Baldoni aveva 28 anni e stava muovendo i primi passi nella professione di pubblicitario a Milano, sotto la guida del maestro Pino Pilla, un grande amico che a Bergamo fu suo testimone di nozze: Mi ha telefonato prima di partire per l’Iraq – dice Pilla –. Nei giorni del rapimento sono stato in contatto con la moglie Giusy: pensavamo che tutto si sarebbe risolto per il meglio. Sono incredulo.

L’intelligence italiana avrebbe individuato una decina di membri dell’Esercito islamico che ha ucciso Enzo Baldoni. Lo scrive il «Corriere della Sera». Tramite fonti sul posto e grazie a quanto raccontato da La Cruz, il filippino che restò a lungo nelle mani del gruppo, la Digos avrebbe ricostruito la struttura dell’Esercito islamico. I rapimenti avverrebbero in due fasi, bande criminali catturano gli ostaggi che vengono poi venduti ai terroristi, suddivisi a loro volta in due sezioni: l’ala militare gestisce i prigionieri, quella strategica conduce le trattative e cura la parte mediatica. Sul dossier di Baldoni, nomi e foto dei terroristi.

(28/08/2004)

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