Bergamo, allo stadio con il pullman
Ma qual è la logica per la sicurezza?

«Buongiorno, sono un abbonato atalantino e vorrei capire qual è la logica con cui viene organizzata e garantita la sicurezza per l’accesso allo stadio,in particolare mi riferisco alla partita di sabato 4 aprile contro il Torino». Inizia così la lettera di un bergamasco che racconta la sua esperienza prima di entrare allo stadio.

«Come ad ogni incontro utilizzo il (comodissimo) servizio bus che porta allo stadio,anche se si allungano i tempi di percorrenza non c’è la preoccupazione di dove parcheggiare e si socializza con i soliti compagni di “viaggio” e tifo».

«Arrivati all’altezza di viale Giulio Cesare l’accesso è bloccato da due mezzi della polizia e come intuiamo verremo fatti scendere in via Baioni all’incrocio con via Lazzaretto per passare dietro la curva sud ,e qui già sorge la prima riflessione : perché non avvisare alla fermata del Palazzetto dello sport del cambio percorso ? L’autista opportunamente informato lo potrebbe comunicare ai passeggeri,oppure un cartello….un qualcosa…un qualcuno……si scende e si fanno volentieri due passi, non mi sembrerebbe una cosa complicata ,ciò soprattutto in considerazione di quanto accaduto dopo: proseguiamo e come previsto imbocchiamo via Baioni dove avvengono i seguenti fatti: Il bus stadio (doppio) ci fa scendere fermandosi in mezzo alla strada poco dopo il semaforo con il vigile che presiede all’incrocio che grida “qualcosa” all’autista (e dove doveva fermarsi….. a Valtesse ?) Subito dietro sopraggiunge un altro mezzo carico di tifosi……risultato strada bloccata».

E avanti così: «Mentre percorriamo via Lazzaretto arrivano le staffette di vigili e polizia e subito dietro 4/5 bus di “tifosi” granata,ovviamente non lanciano fiori e baci… urla, insulti e tutto il repertorio, porte aperte dei mezzi con timore che possano scendere, lo spazio tra le tifoserie poco “fraterne”e i poliziotti in tenuta antisommossa è di pochi metri (come mettere nitro e glicerina nello stesso contenitore)…qualche imbecille (di ambo le parti) potrebbe accendere la miccia...» continua la lettera del tifoso che prosegue nella descrizione: «Un responsabile con ricetrasmettitente grida disposizioni ai mezzi di scorta su come disporsi…..c’è tensione…e anche confusione. Intanto passiamo in mezzo ai numerosi poliziotti mentre gli ultras del Torino vengono fatti entrare nel recinto(!) della Sud».

Finalmente l’arrivo all’entrata della Creberg : «A questo punto mi domando: cosa serve chiudere l’accesso a viale Giulio Cesare ai bus del servizio stadio ? In genere il tragitto termina a metà viale in prossimità della Curva sud, a maggior ragione per partite “calde” dove non si dovrebbe volere alcun contatto tra le opposte tifoserie. Se gioca il Chievo, partita a basso rischio si scende alla solita fermata e se gioca il Torino si passa in contemporanea dietro la Sud? Se fosse successo qualcosa in quei minuti sicuramente la colpa sarebbe stata da attribuire ai facinorosi, ma che dire di chi ha deciso questa variazione di percorso? Non serve lamentarsi dopo, prima si lascia la trasferta libera agli ultras della Roma (con le conseguenze che ben sappiamo), poi alla prima partita a rischio si organizza l’arrivo allo stadio come sabato».

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