Bergamo chiama, l’hinterland risponde
Colletta di fondi per le corse dell’Atb

Palafrizzoni chiama e la Grande Bergamo risponde. Tutti - o meglio, quasi tutti - i Comuni dell’hinterland hanno deciso di aderire alla «colletta» per salvare il servizio Atb da una riduzione delle corse.

Dei 27 paesi dell’area urbana, in 24 hanno fatto sapere di essere disponibili a contribuire, sulla base dei propri numeri, a quei 120 mila euro mancanti. I 3 di cui piazza Matteotti non ha ancora notizie sono Osio Sopra, Stezzano e Torre Boldone. Il sindaco di quest’ultimo, Claudio Sessa, fa sapere la sua disponibilità, mentre Elena Poma di Stezzano prende tempo: «Siamo in attesa di un incontro, prima di deliberare voglio sapere se il servizio che ci riguarda è in perdita».

Stefano Zenoni, assessore alla Mobilità, ribadisce la propria disponibilità a un confronto e ringrazia chi ha già deciso di fare squadra: «I cittadini devono essere orgogliosi di questi sindaci». La necessità di ricorrere a una raccolta di denaro tra i Comuni dell’hinterland risale a inizio anno, quando Regione Lombardia, per effetto dei minori trasferimenti statali, ha annunciato i tagli sul trasporto pubblico orobico, di cui 335 mila euro in capo ad Atb.

A febbraio il capoluogo aveva messo a punto la manovra per far fronte almeno parzialmente a questo buco: un aumento tariffario medio del 3,5% in vigore dal 10 marzo. Un incremento di biglietti e abbonamenti (senza toccare il ticket della tratta urbana) che porteranno ad Atb un introito pari a 215 mila euro. Tra le strade indicate dal Pirellone per recuperare le risorse mancanti (come detto 120 mila euro), restavano l’efficientamento aziendale (Atb ha ricordato di versare 800 mila euro in più per i chilometri che non rientrano nel contratto) e la riduzione delle corse. Per scongiurare quest’ultima opzione, era stata quindi ipotizzata proprio una partecipazione ai costi.

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