Bossetti, via alle analisi su 4 cellulari
In campo i periti della Concordia

I quattro cellulari sequestrati a Massimo Giuseppe Bossetti sono custoditi nei laboratori della Capitale e mercoledì pomeriggio alle 15 sono stati «aperti»

Sono sotto la lente degli inquirenti, a caccia di nuovi indizi che mettano in relazione l’artigiano edile di Mapello con il delitto di Yara, di cui è accusato. Le analisi, con la formula dell’accertamento tecnico irripetibile, sono iniziate su disposizione del pm Letizia Ruggeri, che affidato l’incarico di consulenza ai carabinieri del Raggruppamento investigazioni scientifiche (Racis) di Roma.

La speranza (per gli inquirenti) che la loro memoria artificiale sia rivelatrice, come se si trattasse di piccole scatole nere in grado di ricostruire ogni contatto, conversazione o file di immagini (anche se cancellato) custodito dall’indagato.

Per partecipare in contraddittorio a questo accertamento, gli avvocati difensori Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni hanno formalizzato la nomina di due consulenti che di scatole nere s’intendono. Si tratta degli informatici forensi Giuseppe Dezzani e Paolo Dal Checco, dello studio Difob (Digital forensics bureau) di Torino, già consulenti di parte della Costa Crociere nella perizia sulle scatole nere della nave Concordia.

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