Calcio: l’ombra della Ndrangheta dietro la rapina alla Banca Coop del settembre 2004

C’è l’ombra della «Ndrangheta» dietro la rapina messa a segno il 24 settembre dello scorso anno ai danni della della filiale di Calcio della «Banca di credito cooperativo di Calcio e di Covo». Sono indicati dalla polizia come affiliati alla cosca Bellocco undici persone arrestate dalla polizia in Calabria e tra loro ci sarebbero anche i responsabili di ben 13 rapine messe a segno ai danni di istituti di credito e autotrasportatori. Quattro delle rapine contestate agli arrestati sono state compiute ai danni altrettante banche in Calabria (agenzie della Banca Carime di Pizzo e Tropea e Credito emiliano di Galatro) e una in Lombardia appunto quella al Credito cooperativo di Calcio e Covo. Le altre nove, invece, sono state ai danni di autotrasportatori che viaggiavano lungo la A3 nella zona di Rosarno (Reggio Calabria).

Gli arrestati nell’ambito dell’operazione «Far West» vengono indicati dalla polizia come affiliati alla cosca Bellocco. I reati contestati sono di di associazione per delinquere, rapina e violazione della legge sulle armi. Le indagini che hanno portato a questi nuovi arresti avevano avuto una svolta subito dopo la rapina messa a segno in Bergamasca il 25 settembre dello scorso anno poche ore dopo l’assalto alla filiale di Calcio della «Banca di credito cooperativo di Calcio e di Covo». Nel giro di poche ore, infatti, gli agenti della squadra mobile di Brescia in collaborazione con i colleghi del commissariato di Gioia Tauro avevano arrestato cinque persone tre delle quali ritenute dagli inquirenti gli autori del colpo nella cittadina della Bassa: Cosmo Damiano Inzitari, 27 anni, residente a Monticelli Brusati (il comune del Bresciano dove sono stati eseguiti gli arresti) ma originario di Acquario (Vibo Valentia), Domenico Gallo, 24 anni, di Rosarno (Reggio Calabria) e Pasquale Oppedisano, 24 anni, di Monsoreto (Vibo Valentia). Altre due persone erano finite in carcere con l’accusa di favoreggiamento: Francesco Oppedisano, 22 anni, originario di San Pietro di Caridà (Reggio Calabria) e domiciliato a Calcio, e Michele Ganino, 34 anni, di Dasà (Vibo Valentia). Con la stessa accusa era stata denunciata anche una donna calabrese di 37 anni.I nuovi provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, Adriana Costabile, su richiesta del sostituto procuratore distrettuale Roberto Di Palma. Le persone arrestate sono Umberto Bellocco, di 22 anni, presunto capo dell’ organizzazione, nipote del boss Gregorio Bellocco, arrestato di recente dai carabinieri dopo oltre dieci anni di latitanza; Francesco Nocera (23anni); Antonio Cimato (21); Antonio Gallo (21); Diego Mammoliti (20); Domenico Scandinaro (21) ed un minore di 17 anni.

(19/03/2005)

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