Capetti: «Non sono a rischiole piccole scuole di montagna»

Nessun terremoto nelle dirigenze scolastiche nella Bergamasca, nessun rischio accorpamento per i 6 Istituti comprensivi e le 3 scuole superiori che hanno meno di 500 alunni e ancora nessuna ipotesi di chiusura per i plessi (scuole elementari) con meno di 50 alunni. La conferma che al momento non c’è nessun rischio né per le nostre scuole di montagna né per altri tipi di scuole arriva dall’incontro di martedì pomeriggio 21 ottobre e avvenuto tra l’assessore provinciale all’istruzione Giuliano Capetti e i rappresentanti sindacali della scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals. In particolare nel corso dell’incontro è stato ribadito che la chiusura o l’accorpamento delle istituzioni sottodimensionate, ridimensionamento che già dieci anni fa ha riguardato la nostra provincia, riguarda solo le presidenze. Le scuole, come già successo nel 1999, potrebbero al più passare sotto l’amministrazione di altra istituzione scolastica, rimanendo fisicamente dove sono. Nello specifico gli Ic Nullo, Val di Scalve, Leffe, San Pellegrino, Serina e Lovere, e gli istituti Pacati, di Clusone, Riva, di Sarnico e il Tecnico agrario Cantoni di Treviglio, che hanno meno di 500 studenti alunni non corrono nessun rischio di accorpamento perché sono già in deroga rispetto alla legge del 1998. E all’incontro è stato ribadito che «non bisogna essere preoccupato per le piccole scuole di montagna: il piano programmatico presentato dal Ministero dell’Istruzione è ancora tuto da discutere». (21/10/2008)

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