Caravaggio, gli asili «scoppiano» stop alle iscrizioni dei non residenti

Gli asili di Caravaggio scoppiano, le iscrizioni stanno esaurendo i posti disponibili, così l’assessore alla Cultura del Comune, Laura Imeri, ha scritto una lettera ai due istituti comprensivi del territorio (elementare Merisi e media Mastri Caravaggini) per chiedere di non accogliere domande di iscrizione di bambini non residenti. Nessun pregiudizio, basta guardare le cifre dell’anagrafe, da cui risulta che nel 2002 sono nati in città 131 bambini. Se, compiuti i tre anni, chiedessero tutti di poter frequentare gli asili della città e delle frazioni, che possono mettere a disposizione 123/128 posti, si arriverebbe all’esaurito. Caravaggio dispone in totale di 16 sezioni per la scuola materna di cui 8 nell’edificio di S. Bernardino, 5 alla Margheritina, 2 nella frazione di Masano e 1 nella frazione di Vidalengo. Già l’anno scorso era stata aperta una lista d’attesa di una ventina di iscritti, ma quest’anno i numeri sono elevati. Negli ultimi anni a Caravaggio si è assistito a una sorta di baby boom, testimoniato dalle cifre di iscrizione agli asili: nel 1999 c’erano 360 bambini, nel 2003 hanno toccato quota 400.

Per adeguarsi alla domanda, il Comune ha effettuato una serie di lavori spostando le classi dal vecchio edificio di via Polidoro Caldara a quello ampliato di S. Bernardino, passando da 6 a 8 classi. Più preoccupato è Daniele Bena, presidente del Consiglio di circolo scolastico, che dice: molte classi sono al limite massimo di bambini consentito dalla legge, 28, il che rende difficile il lavoro delle maestre, che rimangono sempre due anche se la classe è grande e composta da bambini di diverse età. In più nel 2004 c’è una lista d’attesa di 14 bambini della città che vengono tenuti a casa dai genitori perchè non c’è posto. L’impegno dell’Amministrazione comunale nel settore della scuola è apprezzabile, tuttavia nel 2002, all’epoca del ridimensionamento, Caravaggio ha fatto un errore rinunciando a una classe dell’asilo. Il Provveditorato è stato ben contento di avere meno spese, ma quella scelta fatta in un momento di aumento delle nascite, e nella prospettiva di un aumento futuro di popolazione portato dala costruzione dell’autostrada Brebemi, non è stata azzeccata.

(27/12/2004)

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