Carico di rifiuti dalla Campania bruciato a Dalmine Formigoni autorizza e poi fa marcia indietro

Alla fine è arrivato, all’insaputa di tutti, e perfino dell’Amministrazione comunale di Dalmine: il primo carico di rifiuti - 60 tonnellate in tutto - provenienti dalla Campania, è stato scaricato e subito bruciato nell’impianto di termodistruzione Rea s.p.a. di Dalmine. Il conferimento era stato deciso «con provvedimento di urgenza» prima di Pasqua, venerdì 9 aprile, dal presidente della Regione, Roberto Formigoni.

La notizia ha subito scatenato reazioni: nel primo pomeriggio esponenti e militanti della Lega Nord, di Rifondazione comunista e di Legambiente hanno organizzato un presidio davanti alla Rea Spa. Poco più tardi è arrivato il «dietrofront» della Regione. Dal settore dei Servizi di pubblica utilità del Pirellone è stata diramata una dichiarazione di sospensione, ufficialmente motivata dalla necessità di «avviare approfondimenti».

Perchè questa improvvisa, quanto veloce, marcia indietro? Secondo l’esponente provinciale della Lega, Daniele Belotti «Formigoni ha tentato un blitz, ma gli è andata male, e adesso lo spaventano le reazioni».

Dunque - come precisa il Comune di Dalmine - il conferimento di rifiuti dalla Campania era stato autorizzato venerdì 9 aprile, dal presidente della Regione con un provvedimento di urgenza, trasmesso al Commissario per l’emergenza rifiuti nella regione Campania, e poi notificato alla Rea. Nessuna comunicazione, invece, è pervenuta al Comune di Dalmine che, con l’impianto di termodistruzione ha una convenzione in base alla quale è esclusa «la possibilità del conferimento al termodistruttore di Dalmine, di rifiuti provenienti da Comuni non ubicati in provincia di Bergamo». Secondo il provvedimento Formigoni - che il presidente della Regione dice di aver deciso «su sollecitazione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - l’intervento di solidarietà sarebbe stato limitato «ad un quantitativo complessivo di 1000 tonnellate di rifiuti: 200 tonnellate al giorno per 5 giorni, metà a Dalmine e metà a Trezzo d’Adda». La vicenda è approdata anche in Consiglio provinciale riunito nel pomeriggio. Il Comune di Dalmine è stato avvertito solo oggi, a rifiuti già conferiti e bruciati, dell’autorizzazione decisa al Pirellone.

Al di là dell’aspetto della solidarietà, l’iniziativa della Regione pone qualche interrogativo non trascurabile che gli amministratori del Comune di Dalmine non mancano di sottolineare. In primo luogo, la convenzione già ricordata tra Comune e Rea con accordi di conferimento ben precisi. Secondariamente, se è vero che la Regione Lombardia può assumere provvedimenti in via straordinaria, è altrettanto vero che i rifiuti da conferire debbono sottostare ai controlli perchè rispettino «le condizioni e le caratteristiche per le quali l’impianto Rea Spa è stato autorizzato. Questo, sia sotto il profilo della tipologia dei rifiuti accolti per essere destinati alla termodistruzione, sia per evitare che la quantità di rifiuti conferiti giornalmente non superi quella a suo tempo autorizzata all’impianto». Aspetto che i conferimenti dalla Campania, metterebbero probabilmente in discussione.

Nelle fotografie di Tiziano Manzoni l’arrivo dei camion e la protesta davanti all’inceneritore

(13/04/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA