Carovita, consumatori all’attacco: «Nessun aiuto dai commercianti»

È ufficiale: tra consumatori e commercianti è rottura. Che tra le associazioni di categoria ci fosse maretta non era un segreto – basti pensare alla polemica sollevata da Federconsumatori a proposito del caro-fiori in coincidenza della ricorrenza dei Defunti –, ma la conferma dello strappo è arrivata unanime ieri da Adiconsum, Federconsumatori, Adoc e Unione bergamasca consumatori. «A fronte di un’inflazione locale costantemente superiore alla media nazionale – ha esordito il segretario dell’Adiconsum, Eddy Locati –, due mesi fa, in Commissione comunale per il controllo dei prezzi al consumo, presentammo alcune iniziative per il calmieramento dei prezzi. Fino alla scorsa settimana abbiamo atteso che i commercianti facessero lo stesso. Peccato che ad oggi le loro proposte siano poca cosa».

I consumatori non escludono iniziative di protesta come scioperi della spesa o l’indicazione dei negozi più virtuosi. «Non polemizziamo con l’amministrazione comunale – aggiunge Umberto Dolci, presidente di Federconsumatori – e neppure con gli artigiani, che hanno garantito di rendere pubblici i propri tariffari, quanto piuttosto con i commercianti, per l’assenza di volontà nel promuovere un intervento incisivo».

La replica non si fa attendere: «All’inizio del 2005 – ribatte infatti Roberto Ghidotti dell’Ascom – riproporremo iniziative come “Pizza amica” e probabilmente prezzi concordati anche per la prima colazione. Questo è un periodo difficile anche per i commercianti: molti faticano». I consumatori chiedono ai commercianti di non ricaricare i prezzi della merce acquistata all’ingrosso più del 50 per cento, il blocco dei prezzi di prodotti di largo consumo, l’individuazione dei punti vendita più convenienti per la spesa, la costituzione di un «panierino» locale che, più di quello attuale, tenga conto delle spese che gravano sui consumi delle famiglie a reddito medio. «Proposte – commenta Claudio Re, della Confesercenti – che di certo non aiutano il consumatore e servono solo a scatenare un’inutile caccia all’untore». Il presidente Adoc, Maurizio Regazzoni, punta l’attenzione sulla necessità di ridurre «i costi dei servizi bancari per il mantenimento in vita e la chiusura dei conti correnti». Gli artigiani concludono: «Stiamo valutando – spiega il loro rappresentante in Commissione comunale per il controllo dei prezzi al consumo, Alberto Gozzi – la proposta dei tariffari, sia all’interno delle associazioni di categoria, dove emergono posizioni diverse, sia in Commissione comunale».

(02/12/2004)

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