Cellula terroristica: sei islamici rinviati a giudizio Rito abbreviato, invece, per l’imam di Osio Sotto

Verrà giudicato in udienza preliminare con rito abbreviato a Brescia il 26 maggio per l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al sovvertimento della democrazia e al terrorismo, l’articolo 270 bis del codice penale (introdotto dopo l’attentato alle Torri Gemelle), l’imam di Osio Sotto, Najib Rouass, marocchino di 39 anni, coinvolto con altri nove islamici nell’inchiesta della cosiddetta cellula terroristica della moschea di Cremona. .

Insieme a lui, con lo stesso rito e per la stessa accusa, verranno giudicati tre marocchini e un tunisino: quest’ultimo, tra l’altro, è uno dei due extracomunitari recentemente scarcerati dal gup milanese Clementina Forleo, che li ha ritenuti guerriglieri e non terroristi, e successivamente tornati in carcere su decisione del gup bresciano Roberto Spanò.

Un secondo tunisino, con altri cinque marocchini, è stato invece rinviato a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare Silvia Milesi: questi sei extracomunitari compariranno quindi, per il processo, davanti alla Corte d’assise di Cremona l’11 maggio di quest’anno. Nella mattinata, lo stesso gup aveva respinto una serie di eccezioni presentate dai difensori sull’utilizzabilità di alcune rogatorie: il gup milanese Forleo non le aveva invece considerate utilizzabili. L’inchiesta, condotta dalla Digos di Brescia e coordinata dal procuratore aggiunto di Brescia Roberto De Martino, riguarda le attività di questi dieci extracomunitari intorno alla moschea di Cremona negli anni tra il 1998 e il 2002. Contro di loro, a prova delle attività terroristiche, ci sarebbero le rivelazioni di un islamico - arrestato per droga - su attentati in preparazione a Cremona e Milano, e materiale sequestrato (manuali e videocassette).

(21/02/2005)

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