Ciampi consegna la bandiera tricolore alla spedizione che tornerà su K2 ed Everest

A una settimana dalla partenza della più grande spedizione alpinistica e scientifica con cui l’Italia tornerà sul K2 cinquant’anni dopo la conquista da parte del gruppo guidato da Ardito Desio, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha consegnato oggi la bandiera italiana da portare in vetta al capo spedizione onorario, il ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno, e al capo spedizione Agostino Da Polenza.

«La conquista del K2 - ha detto Ciampi - cadde in un anno particolarmente significativo, nel pieno del decennio della ricostruzione. Chi visse quell’epoca, ben sa con quale animo. Io lo dico sempre, la differenza fra allora e oggi è questa: allora ci alzavamo ogni mattina convinti che prima di sera avremmo fatto un passo avanti. Oggi, non sempre, purtroppo, accade così».

Con 33 alpinisti (tra cui il bergamasco Merelli) e 49 ricercatori la scienza italiana andrà in vetta in una doppia scalata, prima sull’Everest e poi sul K2, per studiare problemi cruciali per l’intero pianeta, come il progressivo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento, i cambiamenti climatici globale. Un programma intenso di esperimenti, che vede come protagonisti l’Istituto Nazionale di Ricerche sulla Montagna (INRM) e il celebre laboratorio-piramide del CNR sul K2, a quota 5.000, il laboratorio più alto del mondo. Per l’occasione sarà anche inaugurato l’ospedale pediatrico della cittadina di Ascole, realizzato con fondi italiani nel piccolo centro alle pendici del K2.

Il 7 aprile il primo gruppo di alpinisti e ricercatori partirà dall’aeroporto milanese della Malpensa e nel giro di una decina di giorni tutto sarà pronto al campo base perché tutte le attività abbiano inizio. L’attrezzatura necessaria a ricercatori e alpinisti è già stata spedita e i primi ricercatori a partire, diretti all’Everest, saranno i glaceologici, i medici che misureranno gli effetti della vita ad alta quota direttamente sugli alpinisti e i chimici che misureranno gli inquinanti presenti nelle nevi himalayane.

In seguito si unirà il gruppo di ricerca che, con un piccolo georadar progettato e costruito in Italia, misurerà per la prima volta l’altezza e il profilo effettivo delle vette più alte del mondo, al di sotto dello strato di neve. Quindi sarà la volta degli endocrinologi, che studieranno gli effetti della vita in alta quota sul metabolismo, e dei genetisti, intenzionati a scoprire il segreto che permette alle popolazioni tibetane di affrontare senza problemi la vita in alta quota.

Nella seconda tornata della spedizione, la cui partenza è prevista ai primi di giugno per il K2, si tornerà a studiare il ghiacciaio del Baltoro a 50 anni dalle ricerche fatte da Desio.

(30/03/2004)

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