Città Alta, 300 alloggi inutilizzati

Tempi duri per chi cerca casa. Un monolocale in affitto, un appartamento da acquistare con mutuo ventennale. Insomma, in città c’è da perderci la speranza, oltre che buona parte del conto in banca. Ma Bergamo, si sa, è una città dai due volti: quello di Città Alta e quello di città bassa. Anche in fatto di alloggi. Quasi il 10% delle abitazioni di Città Alta, infatti, sono vuote. Disabitate. Senza anima viva all’interno per buona parte dell’anno. C’è poi un buon 70% di abitazioni secondarie, ma abitate (molte da inquilini in affitto). Solo il restante venti per cento risulta essere la prima casa di una famiglia residente.

Lo rivela uno studio contenuto nel Piano particolareggiato di Città Alta e Borgo Canale, ultimato dopo oltre un anno di lavoro e pronto per l’approvazione da parte del Consiglio comunale. Gli esperti dell’assessorato all’Urbanistica del Comune hanno scandagliato edificio per edificio le abitazioni di Città Alta, rilevando costante crescita della presenza di seconde case utilizzate da residenti nella regione. I dati dello studio sono indicativi: circa 800 le prime case di Città Alta, contro 2.500 seconde case abitate o affittate e 300 seconde case quasi completamente inutilizzate. Per quanto riguarda le 98 attività commerciali censite, 64 di queste sono classificate come servizi ai residenti, 21 turistiche e 13 specializzate.

Preoccupa anche la tendenza all’invecchiamento dei residenti, anche questa evidenziata in uno studio preliminare al Piano particolareggiato: su circa 5 mila persone, quasi il 30% sono gli anziani dai 70 anni in su, contro un 13% di giovani tra i 25 e i 34 anni, un 18 per cento di adulti tra i 35 e i 44 e un 12% tra i 45 e i 54. I neonati, invece, sono solo lo 0,5% della popolazione.

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