Consumatori: «Non comprate adesso, aspettate i saldi»

«I consumatori non hanno bisogno di “pizza amica”, “pane amico”, “latte amico”, “frutta amica”, “trasporti amici”, “calzature amiche”». Così Adiconsum, Adoc, Federconsumatori e Unione bergamasca consumatori ribattono alle proposte contro il carovita lanciate ieri da Ascom e Confesercenti. Continua quindi il botta e risposta tra le associazioni dei consumatori e quelle dei commercianti, cominciato una settimana fa con una conferenza stampa organizzata alla sede della Cisl in via Carnovali.

Queste le varie tappe: all’indomani della comunicazione da parte dell’Unità statistica del Comune di Bergamo dei dati Istat sull’inflazione locale, i consumatori – annunciando la rottura con i commercianti per «mancanza di buona volontà» per risolvere il problema – presentano una serie di proposte finalizzate ad ostacolare il fenomeno del carovita. Per tutta risposta, lunedì scorso Ascom e Confesercenti organizzano a loro volta un incontro per illustrare i propri possibili interventi volti al calmieramento dei prezzi – pizza, birra, caffè e colazione a prezzo concordato –, la cui organizzazione partirà all’inizio del prossimo anno.

Ieri l’ultima puntata della dibattuta vicenda: la spedizione di un nuovo comunicato unitario firmato da Adiconsum, Adoc, Federconsumatori e Unione bergamasca consumatori in cui le associazioni provinciali invitano i cittadini a non fare acquisti nel periodo natalizio, rimandando le proprie spese all’apertura della nuova stagione dei saldi. «Forse non ci siamo capiti – scrivono i consumatori –: i cittadini hanno bisogno di rapporti corretti. Non sentono la necessità di iniziative come “banca amica” e via dicendo, quanto piuttosto di acquisire fiducia». Per evitare alla gente indebitamenti indesiderati, i consumatori consigliano inoltre ai bergamaschi di non lasciarsi prendere dall’euforia degli acquisti natalizi. «È meglio – prosegue il comunicato – evitare innanzi tutto le spese a “qualunque costo”, del tipo “compri oggi e cominci a pagare tra sei mesi”. Più utile confrontare invece i listini esposti e limitare le compere, premiando quei negozianti che applicano i prezzi più convenienti».

«Alle autorità preposte ai controlli – aggiungono i consumatori – chiediamo di vigilare perché le regole commerciali siano rispettate, tanto nell’esposizione dei prezzi, quanto nell’applicazione di etichette veritiere sui prodotti alimentari e nella verifica dell’effettiva corrispondenza tra prezzi esposti e prezzi praticati». Un dibattito, quello tra commercianti e consumatori, ancora tutt’altro che concluso, ma che al contrario offre nuovi spunti per ulteriori interventi. «È dannoso – scrive in una lettera arrivata ieri a “L’Eco di Bergamo” Lorenzo Carminati, componente della giunta Confesercenti e rappresentante degli esercenti di Bergamo Ovest della 2ª Circoscrizione – individuare il colpevole del caroprezzi nell’anello più debole della catena economica. Queste polemiche non giovano a nessuno e anzi potrebbero far male agli stessi interessi della collettività, dal momento che potrebbero creare le condizioni e gli alibi per costruire nuovi e sempre più grandi centri commerciali».

Il mercato – sottolinea Carminati – per funzionare correttamente ha bisogno di poche e precise regole, finalizzate a limitare le distorsioni, come il crearsi di monopoli. «Per il bene del bilancio familiare – conclude Carminati – bisognerebbe intervenire sulle tariffe energetiche, i costi finanziari, le parcelle dei professionisti».

(08/12/2004)

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