Dati falsi per i ticket Trenta denunce in Procura

Fornivano dati falsi sui redditi per non pagare il ticket o per ottenere riduzioni: è così che trenta persone sono finite nei guai. A scoprire le «carte truccate» è stata l’Azienda ospedaliera di Treviglio e ora il caso è già arrivato agli uffici della Procura che sta vagliando le singole posizioni. 

Si tratta di trenta utenti che avevano chiesto i benefici sul pagamento delle spese sanitarie o l’esenzione nel 2002-2003 e che, stando agli accertamenti dell’ospedale, avrebbero modificato dati essenziali per ottenere i benefici previsti per legge.

Nella maggioranza dei casi i dati falsificati sono riferiti al reddito. C’è stato infatti chi, a fronte di un guadagno annuo accertato di 156 mila euro, ne ha dichiarati soltanto 36 mila. In pratica meno di un quarto. Altri elementi che non corrispondono sono riferiti alla data di nascita, ma c’è anche chi ha barrato la casella «disoccupato» pur avendo, come è emerso, un lavoro.

«Una circolare regionale – ha spiegato il direttore amministrativo della struttura sanitaria di Treviglio, Agostino Cardana – ci impone di effettuare almeno 500 controlli ogni mese. Gli accertamenti sono a campione, i nomi vengono scelti in maniera casuale. Se emergono delle difformità, le segnaliamo alla Regione e ovviamente alla magistratura». I falsi individuati sono una quindicina nel 2002 e una ventina l’anno successivo. La segnalazione alla Procura ha fatto scattare le indagini e l’inchiesta è avviata.

(19/11/2004)

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