Davide, 16 anni, a San Pietroburgo
inseguendo i grandi della danza - Video

«Ho conosciuto Davide in sala da ballo, era minuto e silenzioso. L’ho visto danzare da quando aveva sei anni, ho sentito la sua voce a otto». Francesca Sperani parla così di Davide Loricchio, da settembre a San Pietroburgo a studiare nella storica Vaganova Ballet Academy.

Ora ha sedici anni e la Russia è la sua «terra promessa». Lì sono nati i più grandi ballerini del mondo e lì vuole stare Davide: «Ho iniziato a ballare guardando mia sorella Jessica a lezione di danza classica – racconta – e non ho più smesso. Quando sogno mi vedo sulle punte dei piedi». Ma la storia di Davide è anche la storia di una famiglia che con semplicità e umiltà ha investito in quel ragazzo che sa «farci battere il cuore – spiega papà Giovanni, arrivato giovane a Redona da un paesino della Calabria –. Lo abbiamo capito subito che era nato per ballare. Silenzioso e riservato, ha sempre dimostrato grinta e derminazione ogni volta che c’era da salire su un palco».

(?) #davideloricchio

Pubblicato da Davide Loricchio su Lunedì 4 aprile 2016

A spingere Davide e a insegnargli tutto quello che sa, sono stati Francesca ed Ermanno Rossi. «È arrivato nella nostra scuola On Stage che parlava poco – continua la sua maestra –, ma con gli occhi seguiva ogni nostro passo. Lo abbiamo visto crescere: ogni concorso, ogni gara a cui partecipava, lui la vinceva». Davide ricorda bene l’audizione per la Vaganova, la scorsa estate: «Non avevo paura, non ne ho mai quando ballo – spiega –. Mi sembra di essere un’altra persona, in un’altra vita». Forse c’era anche un po’ d’incoscienza: «Me l’hanno detto subito: potevo andare a San Pietroburgo, ho guardato Francesca e ho detto subito di sì».

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Pubblicato da Davide Loricchio su Giovedì 31 marzo 2016

Così, a settembre Davide ha preso il suo primo aereo e ogni giorno, nella storica accademia, prepara il suo futuro: «Sveglia presto, colazione e lezione di russo. Alle 11 inizio con la danza classica fino alle 13, mangio quanto la scuola stabilisce per me e poi lezione di «passo a due», danze popolari e recitazione con il corpo. Così fino alle 17,30 circa, per poi utilizzare le sale libere per prove ed esercizi personali». La sera ci sono la cena insieme ai compagni di lezione e le chiacchiere via Skype con la famiglia: «Mi mancano, ma so che mi amano talmente tanto da avermi permesso di essere qui».

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