Discoteche senza il ricambio d’aria Inquinamento alle stelle

La notizia è allarmante: nelle discoteche dove manca il ricambio d’aria si raggiungono livelli di Pm10 15 volte più elevati rispetto alla media delle strade trafficate. A confermarlo sono i dati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di Milano: se nelle vie a maggior scorrimento dell’area critica di Bergamo le polveri sottili sospese nell’aria con diametro inferiore a 10 micron (pari a 10 millesimi di millimetri) arrivano a raggiungere una concentrazione di 100 microgrammi per metro cubo, nelle discoteche superano i 1.500 microgrammi per metro cubo, con punte - intorno all’una e mezza di notte - di 2.500 microgrammi per metro cubo.

La ricerca, effettuata in Lombardia in locali da ballo di cui non sono stati resi noti il nome e l’indirizzo, è stata battezzata «Saturday: night fever exposure», letteralmente «febbre del sabato sera ed esposizione».

Queste, in sintesi, le cifre preoccupanti: in un’ora di danze entrano nei polmoni circa 700 microgrammi di particolato fine. Per inspirare la stessa quantità di Pm10 nei 26 comuni dell’area critica della Bergamasca, in una giornata con una media giornaliera di 39 microgrammi per metro cubo di Pm10, occorrerebbe stare all’aria aperta 35 ore.

Veniamo ai dati rilevati nelle discoteche testate. Tra la mezzanotte e l’una, l’inquinamento di Pm10 è di circa mille microgrammi per metro cubo. A partire dall’una, quando i locali si riempiono, sale a 1.500.

L’esposizione a queste concentrazioni di Pm10 può provocare bruciore agli occhi, prurito al naso, tosse secca e la scomparsa della voce. Il tabacco - ha ammonito la Lega italiana per la lotta contro i tumori - è il responsabile dell’85% dei tumori polmonari e laringei, del 50% dei tumori della bocca, dell’esofago, della vescica, dei reni e del pancreas. Ma anche del 40% delle malattie vascolari e delle broncopatie.

(06/06/2004)

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