Doppio lutto per i conti Moroni
In 24 ore muoiono padre e figlia

Doppio lutto in casa dei Conti Moroni. È morto infatti il conte Antonio, 90 anni e solo il giorno prima era morta la figlia primogenita, Alessandra, 57 anni. Il conte Antonio Moroni, importante personalità della cultura bergamasca,  era da tempo in precarie condizioni di salute. Recentemente aveva trascorso un periodo in ospedale per sottoporsi ad alcune cure, poi nei giorni scorsi era tornato nella residenza di via Ramera, dove ieri è spirato. Solo il giorno prima era morta la figlia Alessandra, scomparsa anche lei dopo una lunga serie di problemi di salute. I funerali di padre e figlia saranno celebrati sabato 28 marzo alle 9,30 nella chiesa parrocchiale di Stezzano, paese dove avverrà anche la sepoltura nella tomba di famiglia. Il conte lascia la seconda figlia, Lucretia, che vive a New York con il marito e i due figli.
Nato il 20 febbraio 1919, il conte Antonio Moroni ha sempre vissuto a Bergamo: aveva un fratello, Carlo, scomparso lo scorso ottobre, e una sorella, Elisa, morta anni prima. Prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale si iscrisse alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, ma potè conseguire la laurea soltanto dopo la fine del conflitto: dovette infatti interrompere gli studi quando ricevette la chiamata per il fronte. Dopo la firma dell'armistizio nel 1943, Antonio Moroni partecipò all'ultima fase della guerra al fianco degli Alleati, con i quali risalì la Penisola. Dopo la guerra conseguì la laurea in Ingegneria e si occupò principalmente di agricoltura. Sposato con Giovanna, dalla quale successivamente si separò, ebbe due figlie: Alessandra e Lucretia.
In città il conte Moroni, oltre che per le sue nobili origini che lo legano anche al ceppo familiare del pittore Giambattista Moroni, era conosciuto per la sua passione per l'arte e per la cultura. Una passione che negli anni Novanta lo portò a decidere di aprire al pubblico lo storico Palazzo Moroni di via Porta Dipinta 12: Moroni spalancò le porte della sua casa ai bergamaschi, consentendo loro di vedere da vicino le opere d'arte che custodiva, tesori che molti con quell'iniziativa vedevano per la prima volta.
Nel palazzo sono raccolti quattro secoli di pittura lombarda: ci sono capolavori di artisti come Gianbattista Moroni, Bernardino Luini, Frà Galgario, Evaristo Baschenis. Negli anni il conte stesso contribuì ad aumentare la collezione di dipinti raccogliendo tele di alcuni pittori bergamaschi dell'Ottocento e quella sua idea di aprire la sua dimora al pubblico in nome dell'arte intesa come patrimonio di tutti pose anche le basi per quello che poi sarebbe diventato il «Tour delle dimore storiche», iniziativa che ha riscosso molto successo e ha coinvolto altri proprietari di palazzi storici.

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