È l’8 marzo, la festa della donna
«A scuola servono le quote azzurre»

È l’8 marzo, ma non parliamo di quote rosa, bensì di quote azzurre. Almeno nella scuola la presenza femminile è dominante.

L’inedito punto di vista arriva da Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio scolastico. Se infatti alle donne, la presenza paritaria ai vertici istituzionali e decisionali non è ancora garantita (da cui lo strumento delle «quote» per facilitare l’evoluzione culturale), la situazione della scuola è l’inverso.

La femminilizzazione è dominante, soprattutto fra i docenti. «Pensiamo alle scuole dell’infanzia - scrive Patrizia Graziani - laddove i maschi sono completamente assenti, o alle scuole primarie, dove il maestro è ridotto a meno del 5%; nella scuola secondaria di primo grado la femminilizzazione avanza superando ormai i tre quarti dei posti disponibili; nella secondaria di secondo grado sta superando il 60%. Questi dati oggettivi mi pongono un quesito: è appropriato chiedersi se, tra i molteplici problemi della scuola italiana, uno sia rappresentato dalla sua eccessiva femminilizzazione?».

La domanda è intrigante in termini di scelte di vita personali, ma anche di rapporti sociali. «Psicologi e sociologi - osserva Graziani - al di là di qualunque preconcetto o pregiudizio socio-culturale sostengono che è determinante per la crescita armonica della personalità delle bambine e dei bambini, la compresenza di tutte e due le figure educative, quella maschile e quella femminile».

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