Edilizia, crollo da record a Bergamo
In 7 anni - 64% di permessi di costruire

In sette anni i permessi di costruire a Bergamo e provincia hanno avuto un crollo del 64 per cento. Il calo è enorme e conferma la profonda crisi del mattone. Da noi come altrove.

Un dato su tutti, a livello nazionale: nel 2013 sono stati concessi 58 mila permessi per nuove abitazioni, si tratta di uno dei livelli più bassi mai raggiunti nel nostro Paese tanto che, escludendo gli anni della Seconda guerra mondiale, occorre tornare al 1936 per trovare un valore simile.

La flessione complessiva nazionale dal 2005 ad oggi è stata dell’81 per cento. «È la conferma di una situazione drammatica, di una crisi mai vista dal dopoguerra ad oggi, anche se il fondo è già stato toccato e ora qualche segnale di inversione di tendenza si inizia a vedere. A quanto ci risulta stanno aumentando i mutui che vengono concessi dalle banche e anche il numero delle compravendite» rileva Ottorino Bettineschi, presidente di Ance Bergamo, l’associazione dei costruttori. Nel 2013 in città e provincia - secondo le ultime stime elaborate da Cresme ricerche per Ance Bergamo - sono stati ultimati 3,4 milioni di metri cubi pari a 3.865 nuove abitazioni, l’anno scorso le nuove case sono state 3.403. Sette anni fa erano 8.264.

Numeri preoccupanti «per Bergamo che è sempre stata la capitale dell’edilizia» chiosa Bettineschi che però guarda con fiducia ai segnali di ripresa che ci sono stati negli ultimi mesi. Il calo bergamasco (-64 per cento) degli ultimi sette anni però è superiore a quello lombardo, ma anche a quello nazionale: -60,6 per cento il primo, -61,4 per cento il secondo.

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