Egiziano torna dal Cairo per scontare condanna

Era stato condannato definitivamente a 3 anni e 11 mesi di reclusione, ma anziché rimanere al Cairo e non tornare più in Italia, ha preso l’aereo e si è consegnato al carcere di Bergamo, perché vuole «intende saldare tutti i debiti con la giustizia e uscire a testa alta». Protagonista dell’insolita storia è Mohamed K.A., egiziano di 54 anni, che da anni vive a Milano dove con la moglie italiana dalla quale ha avuto due figli. Accusato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per una vicenda che risale al 1995, lo scorso 23 luglio si era recato al Cairo per far visita ad alcuni suoi parenti. Il giorno dopo il suo arrivo la moglie lo chiamò per avvisarlo: la Cassazione aveva confermato la condanna inflitta dalla Corte d’appello. L’uomo venne non voleva più tornare, poi convinta dalla moglie e dai figli ha preso l’aereo e si è consegnato. Il 28 ottobre è arrivato a Malpensa. E’ ritornato a Milano ed ha trascorso quattro giorni con i figli e la moglie che poi l’ha accompagnato al carcere di Bergamo dove, tra lo stupore di tutti, si è appunto consegnato.

«Mio marito - dice la moglie - vuole saldare i suoi debiti con la giustizia ed uscire a testa alta da questa storia. Insomma vuole riprendere a condurre una vita normale, con il lavoro al bar e la sua famiglia. Certo ha commesso un errore, ma piccolo perché ha fatto venire in Italia solo un paio di persone e non di più. Spero che esca presto e che non si faccia tutti e tre gli anni in prigione. I miei figli soffrono, soprattutto il più piccolo». Il difensore di Mohamed K.A., l’avv.Franz Sarno, ha annunciato che chiederà l’affidamento in prova ai servizi sociali.

(28/11/2004)

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