Esami inutili, la Regione lancia l’allarme
Nel mirino le prescrizioni dei medici di famiglia

Si fanno troppi esami inutili e la Regione prova a stringere: per sei mesi verranno monitorati i medici di famiglia, quelli che firmano le ricette. Carlo Lucchina, direttore generale della sanità lombarda spiega: «I dati mostrano un aumento delle prescrizioni anche ad alto costo e per questo vogliamo vederci chiaro». Nel mirino soprattutto esami del sangue, ecografie, tac e risonanze.Negli ultimi sei mesi le prescrizioni sarebbero aumentate del 9 per cento, contro una previsione che non andava oltre il 2,5 per cento. E questo fa lievitare la spesa regionale che rischia di andare oltre il miliardo di euro, cento milioni in più rispetto ai 900 milioni messi a preventivo. Secondo Lucchina la richiesta di alcuni esami non avrebbe giustificazione epidemiologica: «Al posto di un semplice e più economico esame dell´emocromo cominciano ad esserci troppe richieste di indagini più approfondite per i marker tumorali. O in Lombardia si è di fronte a un´epidemia di tumori o, dietro, c´è solo una questione di inappropriatezza». Sorvegliati speciali, dunque, i medici di famiglia, che solitamente firmano le richieste di accertamenti. Ma proprio i medici di famiglia rifiutano di prendersi tutte le «colpe»: spesso, fa sapere lo Snami, l’organismo che li rappresenta, sono infatti semplici trascrittori di prescrizioni altrui, di specialisti consultati dai pazienti.(22/07/2008)

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