«Floating Piers inizia da casa nostra
Siamo nel posto più bello del mondo»

Avete presente l’ingresso della passerella guardando Sulzano? Basta salire e voltasi, guardando indietro. E avete presente il disegno di Christo piazzato sul catalogo ufficiale di The Floating Piers? Quello in cui si vede, appunto, il punto zero del ponte che collega terraferma a Monte Isola, con le case attorno. Dunque, due su tre sono il buen retiro di due famiglie bergamasche.

Quella al centro, sopra l’antro aperto 24 ore su 24 dove regna l’ingegnere americano Vince Davenport, responsabile delle manutenzioni dei «floating», è di Paolo Testolin, che due anni fa ha mollato casa nella congestionata cintura del capoluogo e ha attraversato il lago sbarcando sulla riva bresciana. Potrebbe anche essersene pentito, vista l’invasione fuori l’uscio. «Ma proprio per niente» dice mentre si mette in posa con l’amico Guglielmo sulla passerella dei sogni, entrambi in mano il quadratino di tessuto che i ragazzi di Christo regalano a tutti. «Ma che congestione, è una grande bellezza, sì c’è vita, c’è tanta gente da ogni parte del mondo. Conosci un sacco di persone, è entusiasmante. Si sta benissimo, poi tra un po’ passa tutto». E vuoi mettere avere la casa disegnata dall’artista. Che, code o non code, ogni volta che lui sfila accanto al tappetone su un battello qualsiasi, ormai lo riconosce e urla in coro (in diverse lingue) «Grazie Christooooo».

L’enclave bergamasca nel cuore del paese al centro del mondo, è capitanata da Guglielmo Rinaldi, 80 anni di Bergamo, ha raccolto l’eredità del padre Enrico e a fine Anni ’50 ha preso le redini della storica azienda di elettroforniture Rinaldi, prima nel «grattacielo» di via Stoppani (oggi Contrada Tre Passi, angolo via Camozzi) e poi più avanti trasferita in via Correnti, la circonvallazione verso la Val Seriana. Da mezzo secolo Casa Lazzari (dal cognome del suocero Aldo) è la base di villeggiatura della sua famiglia. Praticamente, la «portineria» della passerella. «Noi - dice lui, accanto la moglie Gabì -, qui siamo nel posto più bello del mondo».

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