Frana di Briolo, 7 indagati e sigilli al cantiere

Cantiere sotto sequestro penale e sette persone iscritte nel registro degli indagati per disastro colposo. Queste le novità nell’inchiesta sulla frana di Briolo del 20 maggio scorso, quando il terreno dell’area dove si stava realizzando l’eliporto per l’ospedale di San Giovanni Bianco aveva cominciato a muoversi, minacciando una ventina di abitazioni e lo stesso ospedale. Diciassette famiglie erano state evacuate dalle loro case (le ultime sono potute tornare nelle loro abitazioni all’inizio di questo mese), e tuttora l’ordinanza di evacuazione è in vigore per il centro psichiatrico dell’ospedale, la biblioteca comunale e le scuole medie.

I carabinieri di San Giovanni Bianco hanno effettuato le indagini e, ora, nel fascicolo per disastro colposo aperto dal sostituto procuratore Maria Esposito ci sono 7 nomi, su cui vige per ora il riserbo. Si tratterebbe comunque di figure che, a vario titolo, si sono occupate dell’opera pubblica, di cui è committente la Comunità montana Valle Brembana. Ieri mattina i militari dell’Arma hanno posto i sigilli all’area di cantiere. Dalla Procura dicono che si tratta di un passaggio necessario nell’inchiesta per far luce sull’accaduto: sull’area sarà infatti eseguita una perizia, per cui sarà conferito incarico a un consulente, che dovrà stabilire cosa è successo, in modo tale da poter evidenziare, nel caso, eventuali responsabilità. E chi potrebbe essere eventualmente chiamato a rispondere della frana di Briolo deve avere la possibilità di partecipare alle verifiche. Se emergerà che tutto è stato fatto secondo le regole, dalle verifiche precedenti fino ai lavori in cantiere, non ci sarà reato e l’inchiesta sarà archiviata.
Sull’area in questione doveva essere realizzato un eliporto, al servizio dell’ospedale. Il terreno era stato acquistato dal Comune di San Giovanni Bianco e girato alla Comunità montana, committente dei lavori. Stando a quanto fin qui emerso, l’area era classificata dal Comune come «scadente». In questi casi, prima di aprire il cantiere servono opportune verifiche.

La notizia del sequestro del cantiere è circolata ieri a San Giovanni Bianco. «Stamattina gli uomini del Comune si erano recati sul cantiere per la sistemazione di nuove apparecchiature - spiega il sindaco Oscar Mostachetti - quando sono sopraggiunti i carabinieri, che hanno messo i sigilli all’area. Al momento non abbiamo notizie ufficiali in proposito, non sono ancora stato contattato e mi auguro che non vi sia qualcuno di noi fra gli indagati». Sorpresa anche in Comunità montana: il presidente è in ferie, ma nessuno, nemmeno il vice, sembra essere a conoscenza, nel dettaglio, dei nuovi sviluppi. «È giunta anche a noi voce del sequestro e dei sette indagati - spiega Mauro Begnis, responsabile degli uffici della Comunità montana Valle Brembana - ma non abbiamo nessun documento ufficiale. Restiamo in attesa».

Nel frattempo martedì sera si è tenuta la riunione del Consiglio comunale, dove è stato approvato, con i soli voti della maggioranza, la revoca dall’incarico di rappresentante in Comunità montana Valle Brembana per Sergio Sonzogni, consigliere di maggioranza, che aveva lamentato scarsa informazione verso il Consiglio da parte del sindaco, e soprattutto accusato direttamente il Comune di essere a conoscenza dei problemi idrogeologici relativi alla zona dove si andava a realizzare l’eliporto. «Si è creata una situazione di conflitto - ha detto il capogruppo della Lega Nord, Antonella Gregis - che fa venir meno il rapporto, non ci sentiamo più rappresentati da Sergio Sonzogni, pertanto chiediamo di votare, in modo palese, la revoca del suo mandato». Alla fine il Consiglio ha votato a scrutinio segreto: astenuti cinque membri della minoranza, mentre i restanti hanno approvato (otto favorevoli e tre schede bianche) la revoca dell’incarico. Nel corso della seduta il sindaco ha anche informato i presenti dell’intenzione di rivolgersi dai legali del Comune per intraprendere un’azione nei confronti della Comunità montana Valle Brembana: «È a dir poco vergognoso - ha accusato il sindaco - che dal momento della richiesta di copia della documentazione riguardante i lavori sul cantiere ad oggi, non si abbia ancora in mano nulla».(12/07/2007)

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