Francesca porta Lucrezia in aula
Scoppia la polemica? Beata lei che può

Guardi la foto di Francesca Riccardi, la fascia stretta alle spalle, quella testolina di due settimane di vita che fa capolino, e pensi: beate loro. Beata Francesca, avvocato e consigliere comunale del Pd che lunedì si è portata la sua bambina appena nata in Consiglio a Palafrizzoni. Beata Lucrezia che si è fatta il suo riposino e la poppata della sera senza grossi problemi.

Mamma e figlia, due settimane dopo il parto, stanno bene, e quindi che problema c’è a portarsi la bimba in una riunione di due ore? Per la prima volta una neonata varca la soglia della politica comunale e Bergamo non deve che esserne fiera.

Ma c’è anche la polemica: la Riccardi è stata un’«esibizionista», sentenzia il Web, «i bambini si lasciano a casa», e c’è pure chi ha contestato la posizione della neonata nella fascia. Nel vasto mondo virtuale, si sa, ognuno pare autorizzato a dire ciò che vuole, anche a improvvisarsi pediatra e ortopedico. Noi le facciamo i complimenti, perché se una mamma può, e soprattutto lo vuole - e se il bambino non ha alcun problema a vivere la quotidianità lavorativa della madre - ben venga anche questo gesto. L’importante è che sia una scelta. E che ci sia la possibilità. Anzi: chissà quante mamme, a vedere questa foto, l’hanno un po’ invidiata la Riccardi: a far la commessa, la centralinista, al turno in fabbrica mica te lo porti il pupo. Ma se c’è l’occasione, e questo non pregiudica lo svolgimento dell’attività della donna - e il benessere del bambino -, perché no? Francesca Riccardi, poi, si è candidata a Bergamo proprio come mamma, forte della sua esperienza con Adriano, che a 4 mesi e mezzo aveva già partecipato a una riunione in Regione.

E ancora la ripetiamo:perchè no se si può, e se questo gesto può veicolare un messaggio a favore di una donna che lavora e che è anche, e non solo, mamma. Non giudicando affatto chi invece preferisce tenersi il neonato a casa, ma permettendo a chi può e vuole, di portarlo ovunque . Soprattutto se è una scelta, non un obbligo, perché poi ci sono anche quelle donne che i bambini sono costrette ad averli sempre con sè, perché senza aiuti. Francesca Riccardi, lunedì, era in Consiglio anche per questo, perché il ruolo pubblico può far passare molto più facilmente un messaggio: non sempre bisogna dover scegliere tra il lavoro e la famiglia, ma è anche necessario tutelare chi non può permettersi questa scelta.

Nessun protagonismo, quindi: «Così ho mantenuto anche il mio impegno politico». E poi niente assenze in aula: «Mi sono candidata anche per questo: portare avanti i diritti delle mamme, oltre che delle donne».

Grazie allora a Francesca, ma anche a Lucia Ronzulli che più volte si è portata in Europarlamento la figlia Vittoria. Grazie all’argentina Victoria Donda Perez: la sua foto ha fatto il giro del mondo mentre allattava in Parlamento.

E se c’è chi continuerà ad essere addirittura inorridito dal gesto, c’è anche chi continuerà a sperare in questa opportunità, che non è per tutte: quelle che dall’ufficio sognano il telelavoro, una cena con i propri bambini a casa, studiare storia e geografia il pomeriggio dopo scuola. Lucrezia è andata in Consiglio comunale. Tra la baruffa via Web, c’è anche un pizzico di invidia.

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