Fruttivendolo finisce in manette in cantina tagliava la cocaina

La mattina vendeva frutta nei mercati di paese, la sera - secondo l’accusa - scendeva nella sua cantina, trasformata in un laboratorio, e si dedicava al taglio e al confezionamento di cocaina. Un fruttivendolo cinquantenne, residente in via Cerasoli, è finito in manette sabato scorso con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Nel suo scantinato gli agenti della squadra mobile di Bergamo hanno trovato circa due etti di cocaina e 53 scatole di Viagra.

La cocaina che, secondo l’accusa, il cinquantenne avrebbe venduto era di ottima qualità e questo perché l’ambulante adottava una serie di accorgimenti. La polvere veniva conservata in un bidoncino di alluminio chiuso (di quelli solitamente usati per il latte), nel quale era stato praticato un foro attraverso il quale erano stati infilati una lampadina e un filo elettrico. Una sorta di incubatrice che forniva calore e impediva alla cocaina di umidificarsi. La polvere veniva poi tagliata a mano. Il cinquentenne vendeva anche Viagra. Il farmaco veniva acquistato in Svizzera e rivenduto in Italia, dove occorre prescrizione medica. Contenendo principi anfetaminici, il Viagra smerciato senza regolare ricetta è infatti considerato sostanza stupefacente. Per questo la Mobile ha sequestrato le 53 confezioni.

(20/02/2004)

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