Gara di solidarietà per Vera la figlia dell’albanese Bilbil

Un brutta storia, una tragica storia finita male, malissimo. Ma da cui forse nascerà qualcosa di positivo, di bello. La vicenda di Bilbil Dauti, il lavoratore albanese che sabato ha perso la vita dopo due giorni di agonia in un letto d’ospedale a seguito di un infortunio sul lavoro in un cantiere edile di Boltiere, si tinge ora di solidarietà.

L’uomo era arrivato in Italia sei mesi fa con la figlia diciannovenne, affetta da una grave insufficienza renale, proprio per tentare di salvarla e la sua tragica fine, unita al fatto di non aver potuto, come voleva, donarle un rene per via di un’infezione, ha innescato una cordata di solidarietà verso la figlia Vera.

Si sono infatti mobilitati sia il paese di Osio Sotto, dove Bilbil viveva, sia quello di Boltiere, dove l’albanese ha perso la vita. Una prima tranche di duemila euro è già stata raccolta e consegnata al fratello per la moglie e gli altri cinque figli che sono ancora in Albania, a Peshkopi, dove domani sarà trasportata la salma. Intanto oggi alla ditta di Boltiere si terrà un’assemblea dei lavoratori.

(26/03/2007)

© RIPRODUZIONE RISERVATA