Giulio, per la nascita di Evelyn
aveva messo i palloncini nella via

Venerdì mattina, prima di andare al lavoro Giulio, diventato zio da tre giorni, aveva appeso una decina di palloncini rosa attaccati a un filo che passa sopra la stradina tra la sua casa e quella di fronte nell'antico abitato di Qualino.

Scomparso nel nulla. L'ultima traccia di Giulio Amighetti è l'immagine di lui che sfreccia in bicicletta catturata da una telecamera a Ceratello, la frazione più alta di Costa Volpino. Qualche metro più avanti la strada si divide: a sinistra si punta in direzione del Monte di Lovere e poi Bossico, a destra si va in quota verso la località Ai Ciar. Giulio sceglie questa direzione che poco più avanti diventa un sentiero che poi si ramifica una fitta rete di percorsi nei boschi.

Le tracce finiscono qui, nel frame della telecamera alle 17,18 di venerdì, una decina di minuti dopo aver salutato mamma Teresa, papà Lino, le due sorelle Anna e Serena. E, soprattutto, l'ultima arrivata. Venerdì mattina, prima di andare al lavoro Giulio, diventato zio da tre giorni, aveva appeso una decina di palloncini rosa attaccati a un filo che passa sopra la stradina tra la sua casa e quella di fronte nell'antico abitato di Qualino.

Giulio, 25 anni, venerdì era strafelice per l'arrivo di Evelyn, la prima nipotina, figlia della sorella Anna e del marito Quinito, di origini spagnole. Per questo, tornato a casa dal lavoro nel pomeriggio, fa in tempo a far festa alla nuova arrivata. Poi, come fa spessissimo, indossa la tenuta da biker e saluta.

«Ci vediamo tra massimo due ore», e via con la Specialized bianca su per le salite di Ceratello.

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