Gli imprenditori: dateci una strada per spezzare l’assedio del fango

La situazione più a rischio è a Brembilla con aziende sane che scoppiano di consegne bloccate dal maltempo

Una strada. Per la gente di Brembilla è il vero «filo d’Arianna» per tornare a vivere. A richiederla come esigenza primaria sono gli imprenditori, ben consapevoli che il ripristinare una via di comunicazione adeguata significa riportare a correre quell’economia che, in valle, dà sostegno a tutti, che significa produzione e lavoro. Oggi ci si arrangia con i camioncini, ma è un palliativo che alla lunga non può reggere. Sono circa 2300 i posti assicurati da Brembilla, uno dei comuni più industrializzati della provincia: a fronte di 4200 abitanti conta sul suo territorio quasi 300 imprese, la metà delle quali industrie, con quasi 1900 dipendenti, in particolare nel settore meccanico e del legno. Gli imprenditori non riescono ancora a quantificare i danni di quest’ondata di maltempo ma si parla di decine di milioni di euro. Quello che più conta ora è garantire la sopravvivenza delle aziende, che ricevono ogni giorno centinaia di commesse che non riescono ad evadere perchè bloccati dal fango e salvaguardare l’occupazione. Il ministro Tremaglia ha fatto il primo passo, garantendo ieri di persona la sospensione delle scadenze fiscali (la proroga delle imposte riguarda 33 comuni), ma questo è solo il primo passo.

E la viabilità tiene banco anche dall’altra parte della montagna, in Valle Imagna. Qui la boccata d’ossigeno arriva dal via libera al transito degli automezzi sino ai 75 quintali che potranno raggiungere la zona a Nord della frana di Capizzone transitando per la Roncola.

(3/12/02)

Da L’Eco di Bergamo del 3 dicembre 2002

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