Il commento: una pagina vergognosa

Palafrizzoni, fra insipienza politica e narcisismo ideologico, ha scritto ieri sera una pagina vergognosa: non è riuscita a votare neppure uno straccio di solidarietà al Papa. Il tutto è avvenuto nella città di Papa Giovanni, il che aggiunge una circostanza ulteriormente oltraggiosa. Uno scivolone, ci par di capire, tutto interno alla maggioranza di centrosinistra dopo che c’era stata un’intesa bipartisan esplicita su un ordine del giorno dell’opposizione di centrodestra, con la sola eccezione di Rifondazione comunista e dei Verdi. Lo scivolone è stato determinato dall’uscita dall’aula, prima della votazione, di alcuni esponenti della maggioranza. Chi per (tardivo) dissenso, chi per motivi non meglio chiariti, chi infine perché dava comunque per scontato il voto favorevole alla mozione (il che aggiunge un tocco beffardo all’evidenza del danno). Un brutto pasticcio, che in alcuni casi ha il sapore della mezza imboscata e in altri di un’inelegante superficialità. È sconcertante che uomini chiamati ad amministrare il bene pubblico non abbiano avuto la sensibilità e la consapevolezza di quanto il Papa rappresenti nella coscienza dell’umanità e – se ci è consentito ricordarlo – di quella dei bergamaschi. Logiche partitiche e vecchi ideologismi duri a morire hanno avuto la meglio, proprio mentre Benedetto XVI invocava l’uso della ragione contro la violenza. Un uso della ragione che ieri sera, a Palafrizzoni, proprio è stato il grande assente e che rivela quanta distanza ci sia fra la cittadella della politica e la città reale e fin dove possano condurre le logiche con i paraocchi. Che vergogna.(27/09/2006)

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