Il delitto di Madone in Corte d’Assise

Prima udienza alla Corte d’assise di Bergamo per Osvaldo Locatelli, 62 anni di Madone, accusato di aver ucciso il cugino Gabriele Carminati, 39 anni. La scoperta del cadavere risale al tardo pomeriggio del 1° agosto dello scorso anno, appunto a Madone, nella cascina che i due cugini dividevano come abitazione da poco più di un anno: il giorno dopo in manette è finito Osvaldo Locatelli. Davanti alla Corte d’assise sono sfilati i primi testimoni del pm Maria Cristina Rota. L’ipotesi iniziale era stata quella di una morte per cause naturali: tanto era bastato per convincere i carabinieri, pur con qualche esitazione, a rimuovere il cadavere e a consentire a Locatelli di ripulire il luogo. Una seconda ispezione cadaverica aveva trovato la ferita. Un taglio lungo circa tre centimetri e profondo quattro sul lato sinistro del collo, che ha provocato, secondo i patologi una emorragia interna ed esterna, con morte in pochi minuti. Forti indizi contro Locatelli erano arrivati dalle testimonianze su una lite tra lui e Carminati proprio quel pomeriggio e alcune discrepanze nella sua deposizione. Vicino agli spruzzi di sangue, il 2 agosto, gli inquirenti avevano trovato anche due frammenti di opalina (un materiale vetroso), uno dei quali identificato come arma del delitto anche sulla base dell’autopsia. Prossima udienza il 12 ottobre, con altri testimoni dell’accusa, e visione in aula della presunta arma del delitto. (21/09/2006)

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