Il ministero dei Beni Culturali finanzierà il restauro del mulino di Bàresi a Roncobello

L’antico mulino di Bàresi a Roncobello verrà ristrutturato. Ci penserà il Ministero per i beni e le attività culturali a stanziare i soldi che mancano. L’annuncio è stato dato in occasione della presentazione a Milano, della seconda edizione del Fai, il censimento delle opere architettoniche, considerate «luoghi del cuore», e quindi meritevoli di tornare all’antico splendore. Nel 2002 il mulino venne dichiarato dallo Stato «un bene di interesse particolarmente importante», ma i soldi destinati all’intervento non erano sufficienti. Ora il contributo verrà integrato e si spera di poter vedere di nuovo in movimento le pale dell’antico mulino dell’alta Valle Brembana. Quanto all’iniziativa del Fai, attuata in collaborazione con Banca Intesa, nel giro di due anni le cartoline di segnalazione dei «I luoghi del cuore» sono quadruplicate: nel 2003 arrivarono quasi 25 mila cartoline, tra il 2004 e i primi giorni del 2005, ne sono pervenute quasi 100 mila, 2 mila 500 delle quali riguardano la chiesa di Valmoresca, ad Averara, lungo la via «mercatorum».

In sostanza, vagliando le cartoline, emerge un dato significativo: i luoghi più amati dagli italiani sono quelli legati al culto religioso perchè - secondo il direttore generale del Fai, Marco Magnifico - sono quelli legati alle tappe più significative della nostra vita.

Il 46 per cento dei quasi 100mila italiani (pari a 42.407) ha indicato come luogo del cuore un’abbazia, una basilica, un battistero, un campanile, una chiesa, un convento, una cripta e un duomo. A comunicarlo è stato Renato Mannheimer, presidente dell’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, che ha tirato le somme di questo nuovo censimento del Fai.

A confermare il dato nazionale è comunque la Bergamasca: i due luoghi più votati quest’anno sono risultati, appunto, la chiesa di Valmoresca ad Averara, e il santuario della Madonna di Salzana a Pizzino. La maglia nera va ai luoghi naturalistici: sono tra quelli meno amati dagli italiani (10 per cento).

(23/02/2005)

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