Il parere del medico: «Anche una sola pastiglia può uccidere»

Per Giuseppe Bacis, medico tossicologo del Centro antiveleni degli Ospedali Riuniti - L’INTERVISTA COMPLETA SU L’ECO DI BERGAMO IN EDICOLA OGGI - anche una sola pastiglia di ecstasy può provocare la morte. «Sono casi rari - spiega - ma è possibile che dopo un’ingestione di ecstasy anche in quantità modesta possa provocare un evento letale».
L’ecstasy è un derivato dell’anfetamina «che agisce soprattutto sul versante delle serotonina, uno dei neurotrasmettitori presenti nel sistema nervoso centrale. La sua assunzione può provocare molteplici danni all’organismo, associati spesso ad una serie di quadri clinici quali aumento della temperatura corporea, disidratazione, danno muscolare».
Tutto questo può avvenire anche in caso di assunzione di quantità minime e in Italia c’è già una casistica di morti o trapianti di fegato «dopo l’ingestione di un’unica compressa di ecstasy».
La gravità dei problemi può essere connessa alla «purezza» dello sostanza?
Anche l’edema cerebrale, che si sarebbe verificato nel caso della morte di Kristel Marcarini può essere legato all’assunzione di ecstasy
«L’edema - spiega Bacis - è secondario alla reazione scatenata dall’ecstasy. Ci sono prevalentemente due situazioni, una dovuta alla crisi ipertensiva che porta poi al quadro emorragico e successivamente all’edema cerebrale, l’altra dovuta invece a un’epatite fulminante che poi provoca un edema cerebrale. Ce n’è poi una terza, che si accompagna a una contemporanea assunzione di un’elevata quantità di acqua dopo l’assunzione di ecstasy. Quest’elevatissima quantità di acqua provoca una serie di alterazioni, tra cui l’infiltrazione di acqua stessa nel cervello, con il conseguente edema».
Il tossicologo indica poi alcuni «campanelli d’allarme» per evitare conseguenze più gravi: «Se dopo aver assunto l’ecstasy aumenta la temperatura corporea, si altera la coscienza, si hanno dolori muscolari diffusi, intensi e ingravescenti, sarebbe opportuna una valutazione ospedaliera. Con queste cose non si può scherzare».

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