Il treno 2088 non ferma a Rovato:
costretto a fare marcia indietro

Ennesima disavventura per chi viaggia in treno nella nostra provincia. Quasi 30 minuti di ritardo stamattina, giovedì 9 settembre, per i pendolari in partenza dalle stazioni di Treviglio e di Romano che utilizzano il treno 2090 Venezia-Milano Centrale (8,45 l'arrivo previsto nel capoluogo lombardo).

Un treno molto affollato e al centro delle proteste, stavolta per una magagna abbastanza inconsueta, come racconta il Comitato pendolari di Romano-Chiari-Rovato. Il treno 2088 che avrebbe dovuto fermarsi alla stazione di Rovato non si è fermato al marciapiede dove c'erano i viaggiatori in attesa, ma ha proseguito oltre.

Non è successo nulla di pericoloso, anche se chi doveva scendere a Rovato ha avuto un momento di preoccupazione pensando che stava correndo il rischio di arrivare fino a Treviglio. C'è stata quindi la necessità di fare retrocedere il treno fino al marciapiede per rendere possibile la discesa e la salita dei viaggiatori.

Un disservizio che è costato una decina di minuti di ritardo al treno 2088, mentre il successivo, il 2090 appunto, arrivato in perfetto orario a Brescia, ha dovuto attendere che venisse risolto l'inghippo di Rovato. Con il risultato pratico di accumulare 30 minuti di ritardo al momento dell'arrivo a Milano.

Tra l'altro il treno 2090, più volte criticato dai viaggiatori per il servizio offerto nei mesi di luglio e di agosto, è già pieno oggi quando ancora mancano all'appello gli studenti delle scuole superiori pendolari e gli universitari che riprenderanno corsi e lezioni nei prossimi giorni.

 

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