Il vescovo a Gavarno: «La pace si costruisce con il dialogo» «La pace si costruisce con l’ascolto e il dialogo, che sono fra le urgenze più gravi nel nostro oggi. Sullo stile del Beato Papa Giovanni, dobbiamo educarci ogni giorno alla pace, cominciando dalle giovani generazioni». E’ questo il forte appello che è stato lanciato dal vescovo Roberto Amadei questa mattina, durante la concelebrazione eucaristica nella nuova chiesa parrocchiale di Gavarno Sant’Antonio, la prima in Italia, e forse nel mondo, dedicata al Beato Papa Giovanni.

«La pace si costruisce con l’ascolto e il dialogo, che sono fra le urgenze più gravi nel nostro oggi. Sullo stile del Beato Papa Giovanni, dobbiamo educarci ogni giorno alla pace, cominciando dalle giovani generazioni». E’ questo il forte appello che è stato lanciato dal vescovo Roberto Amadei questa mattina, durante la concelebrazione eucaristica nella nuova chiesa parrocchiale di Gavarno Sant’Antonio, la prima in Italia, e forse nel mondo, dedicata al Beato Papa Giovanni.

La Messa ha preceduto l’inaugurazione della piazza antistante dedicata alla «Pacem in terris» e lo scoprimento di un cippo che ricorda il 40° dell’enciclica del Beato Papa Giovanni. Erano presenti oltre quattrocento persone, fra cui Francesco Cornolti ed Eugenio Cavagnis, sindaci di Villa di Serio e Nembro.

«Pace - ha esordito il vescovo all’omelia - non significa assenza di guerra, ma costruire in ogni giorno della storia la fraternità, la condivisione e l’ascolto della voce di ogni altro. Invece, l’umanità continua a camminare su un vulcano pronto a esplodere. Una piccola parte del mondo possiede tutto, mentre una larghissima fascia possiede pochissimo. Costruire la pace è un impegno quotidiano per ogni uomo, non soltanto un compito dei grandi della Terra. Ci lamentiamo di loro, però essi sono scelti ed espressi da noi. La pace non si costruisce con marce, bandiere, manifesti, volantini, oppure urlando slogan. Per essere veramente uomini di pace dobbiamo imparare dalla vita di fede, dallo stile e dagli insegnamenti del Beato Papa Giovanni».

L’urgenza è nell’educare le giovani generazioni alla pace: «Una recente indagine indica la Bergamasca come una delle province lombarde con più alto aumento di reati commessi da minori e giovanissimi - ha affermato il vescovo -. Purtroppo, le giovani generazioni vedono gli adulti soprattutto impegnati a consumare cose, in modo tale che, crescendo, pensano che la vita si realizza soltanto consumando cose, cambiando spesso i telefonini, pensando egoisticamente soltanto a se stessi e chiudendo il cuore agli altri».

All’Offertorio, è stata portata all’altare una preziosa reliquia del Beato Papa Giovanni, donata dall’arcivescovo Loris Capovilla, già suo segretario dal tempo del patriarcato veneziano. Si tratta del «Breviarium Paschale», usato dal Pontefice bergamasco nel tempo pasquale dagli anni 1960 al 1963, accompagnato da una pergamena con testo di monsignor Capovilla. Dopo la Messa, la cerimonia di inaugurazione di piazza Pacem in Terris e la benedizione del cippo in memoria dell’enciclica giovannea si sono trasformate in una festa di popolo. «L’enciclica di Papa Giovanni è attualissima - ha aggiunto Savino Pezzotta, segretario nazionale Cisl, presente alla cerimonia -. Non arrendiamoci mai di fronte alla guerra e prendiamoci a cuore le sorti dei Paesi poveri».

(06/07/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 07/07/2003

© RIPRODUZIONE RISERVATA