Imprenditore di San Giovanni Bianco rinviato a giudizio

Un imprenditore di 66 anni, nativo di San Giovanni Bianco e titolare di una ditta che fa servizio con le autoambulanze, è stato rinviato a giudizio il 15 aprile prossimo per un’accusa di abuso d’ufficio e falso ideologico

Secondo l’accusa l’uomo avrebbe istigato il figlio, titolare di un’autofficina a San Giovanni Bianco, a dichiarare l’ottimo funzionamento di due sue ambulanze che, invece, presentavano dei problemi.

L’imprenditore, che era stato accusato di truffa e falso in udienza preliminare - capi d’imputazione da cui è stato prosciolto - è stato anche accusato di truffa ai danni dello Stato per una serie di episodi che l’uomo avrebbe compiuto durante lo svolgimento delle sue attività lavorative. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe trasportato plasma con le ambulanze anziché con le automobili per ricavarne più introiti così come avrebbe richiesto un pagamento straordinario all’Ospedale di Treviglio - per il quale aveva vinto l’appalto insieme all’ospedale di Caravaggio - di alcuni viaggi ordinari effettuati con le ambulanze.

In due occasioni, l’imprenditore avrebbe anche dichiarato all’ospedale di Treviglio di aver trasportato due pazienti in due viaggi distinti quando nella realtà le persone erano state trasportate insieme.

Durante il giudizio di questa mattina, il gip non ha però ravvisato la truffa, ma solo un’accusa di frode in pubbliche forniture: per questo motivo, i documenti verranno revisionati dal Pm che riformulerà il capo d’imputazione.

(25/11/2002)
Su L’Eco di Bergamo del 26/11/2002

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