Imprenditore rifiuta l’appalto a una ditta: tredici egiziani aggrediscono lui e la moglie


Aveva solo scelto di affidare il lavoro - un appalto in un cantiere edile - a un’altra ditta. Ma la decisione è costata cara a un imprenditore marocchino, titolare di una cooperativa, e a sua moglie: a Bottanuco sono stati circondati, aggrediti e feriti a colpi di spranga (nella foto di Cesni i carabinieri mostrano le armi usate) da un gruppo di 13 egiziani, legati alla ditta esclusa dall’appalto. La banda, prima di fuggire, ha anche sfondato con un mattone il parabrezza posteriore dell’auto della coppia, dove si trovavano i due figli di 8 e 12 anni: dalla macchina sono stati rubati 900 euro e un telefono cellulare. Il marito ha riportato ferite guaribili in 20 giorni, mentre la moglie - cittadina italiana - se la caverà con due settimane di convalescenza. I carabinieri di Treviglio sono riusciti a scoprire l’identità di uno degli uomini del commando grazie a una fotocopia di un documento d’identità: i militari si sono messi sulle tracce degli aggressori e, nella notte tra domenica e lunedì, hanno fermato in totale 13 persone con un blitz scattato a Cinisello Balsamo.

Poi un confronto all’americana che ha consentito all’imprenditore aggredito e alla moglie di riconoscere tre egiziani: fermati, sono finiti in carcere con l’accusa di rapina aggravata e rissa. I tre sono clandestini e senza fissa dimora: il titolare del documento che ha permesso di identificare gli aggressori per ora e riuscito a fuggire. È ricercato insieme agli atri componenti della banda.

(02/11/2005)

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