«In sette anni ho subito 30 furti e 5 rapine»

Dopo l’ennesimo furto di generi alimentari ai danni del supermarket «Euro Spin» di Palosco durante l’orario di apertura, il titolare Romani Bicara esce allo scoperto lamentando una realtà insostenibile, in balia di una microcriminalità denunciata alle forze dell’ordine ma sempre in agguato con gli stessi protagonisti. Una situazione resa ancor più avvilente dal fatto che dopo il furto e la conseguente denuncia, gli autori del colpo si ripresentano nei giorni seguenti con fare arrogante e minaccioso, come se nulla fosse accaduto.
Di questo ne hanno parlato i commercianti di Palosco durante l’incontro avvenuto nei giorni scorsi con l’assessore al Commercio Vittorio Vecini.
Ferma la richiesta degli esercenti: un’immediata intensificazione dei pattugliamenti da parte della polizia municipale e l’installazione di un sistema di video sorveglianza, come deterrenti a un fenomeno in continuo e preoccupante aumento.
Il timore di ripicche violente viene ventilato dallo stesso proprietario dell’«Euro Spin», che ammette senza vergogna di avere paura e di essere stanco di vivere la vita lavorativa in un clima di estrema tensione: «Non penso di essere l’unico a trovarsi in una simile condizione, ma forse uno dei pochi a dire quello che accade realmente in esercizi commerciali come il mio, dove il controllo è possibile solo parzialmente».
Romani Bicara, 37enne e residente a Bergamo, gestisce l’«Euro Spin» dal 1995, da allora ha assistito a circa trenta furti di merce. Gli autori del colpo (per lo più extracomunitari ma anche italiani) in una quindicina di occasioni sono stati bloccati e denunciati alle forze dell’ordine, mentre negli altri casi, dopo essere stati colti sul fatto, si sono dati alla fuga non mancando di minacciare il titolare.
«La situazione è sempre la stessa - sbotta Bicara - quando si prende qualcuno che ruba rischiamo noi e non chi compie il furto. I carabinieri fanno il loro dovere, portano via i ladri, effettuano le dovute segnalazioni, ma poi questi furfanti la fanno sempre franca. Per loro non viene applicato un procedimento penale adeguato, infatti ritornano in circolazione tranquillamente».
Tra gli episodi più eclatanti accaduti all’interno dell’«Euro Spin» quello di un anno e mezzo fa: «Ho fermato un signore che nascondeva della merce sotto il giubbotto - ricorda il titolare - l’uomo mi schiaffeggia, io reagisco assestandogli un pugno, a questo punto il ladro manda il figlio in macchina a prendere una spranga che poi utilizza per colpirmi e lasciarmi tramortito».
Intervengono i carabinieri, parte la denuncia ma l’uomo ritorna minaccioso qualche tempo dopo e tenta ancora un furto. E ancora, il mancato investimento ai danni dello stesso Bicara con un autovettura, da parte di una famiglia sorpresa a rubare e in fuga sul piazzale antistante, oppure la reazione di una donna che lancia pericolosamente contro la cassiera una lattina appena rubata. Senza tenere conto delle vetrine trovate spaccate e delle cinque rapine a mano armata avvenute con minacce ai clienti e alle dipendenti.
«Non sono tutelato in nessun modo - afferma Bicara - io che faccio il commerciante rischio più di uno che ruba, se fermo un ladro e lo chiudo in una stanza rischio di essere denunciato per sequestro di persona, se gli metto le mani addosso passo dalla parte del torto e rischio la denuncia. Servono regole più severe per queste persone, io non posso rischiare la vita ogni volta che affronto chi ha rubato cose di mia proprietà».
L’intenzione di Romani Bicara è di costituire un comitato tra commercianti non solo del paese: «Proprio per dare più voce alla protesta e rendere pubblica un’assurda realtà a tanti sconosciuta, che interessa esercenti della nostra zona ma purtroppo anche di tutto il territorio nazionale».
Da L’Eco di Bergamo del 12/09/2002

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