In vendita il mulino bianco di Castione
Un pezzo di storia a 670 mila euro

L’antico mulino di Castione è in vendita a 670mila euro, il costo di un superattico in città. Ma il suo valore non è tutto nel prezzo: il macinatoio ad acqua, costruito nel Cinquecento, è un pezzo di storia del paese.

La sua immagine - con la ruota in legno e il ponticciolo sul torrente Borzo, che ha scavato la valle detta proprio «dei mulini» - fu stampata sulle prime cartoline di metà Ottocento, mentre oggi corre su internet. Sotto il ponte di Castione, appena superato l’abitato, tutto è rimasto com’era: entri e vedi le monetine che sono servite per pagarlo, a forza di macinar farina. «Il mulino - spiega Sergio Percassi, l’attuale proprietario - è ancora integro, ma oggi c’è mancanza d’acqua e non sarebbe possibile rimetterlo in funzione».

Il mais veniva macinato dalla ruota in pietra e poi setacciato: scendevano farina e crusca. E questo, per secoli. Poi la spinta idraulica venne superata e nella valle dei mulini tutto cambiò: nessuno, di notte, sentì più il suono della campanella che cadendo dalla tramoggia sulla ruota avvertiva che il cereale era finito. Erano lucciole che si spegnevano per non riaccendersi più. Il macinatoio di Castione resistette finché poté: chiuse negli Anni ’60, dopo che gli altri quattro mugnai presenti lungo il Borzo avevano già rinunciato.

«Circondato da 3.300 metri quadrati di parco bosco - si legge nell’annuncio - ideale per i veri amanti della natura, con il fascino di abitare in un contesto storico tra antiche macine e vari attrezzi dell’epoca». Una briciola, fra gli immobili che cercano compratori. Un granaio di memoria che rischia di andare perso.

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