La sua famiglia nel mondo della birra
Addio a Enrico Von Wunster

Enrico Von Wunster, col fratello Giancarlo, è stato esponente della terza generazione della nota famiglia tedesca originaria del Wurttemberg che arrivò a Bergamo verso la metà dell’Ottocento e nel 1879 vi impiantò la nota fabbrica di birra col nome di famiglia.

Si sono svolti nella mattinata di mercoledì 19 agosto, nella chiesa di Ognissanti del cimitero, i funerali di Enrico Von Wunster, per gli amici «Chetto», morto lunedì mattina, all’età di 85 anni, per un infarto. Von Wunster si trovava a Selvino con la moglie Adele Coltri e la famiglia della figlia Luisa. Si apprestava a far colazione quando è stato colto da un fortissimo dolore al petto ed è spirato poco dopo: a nulla sono valsi i soccorsi e il trasporto all’ospedale di Bergamo, dove è stata allestita la camera ardente.

Enrico Von Wunster, col fratello Giancarlo, è stato esponente della terza generazione della nota famiglia tedesca originaria del Wurttemberg che arrivò a Bergamo verso la metà dell’Ottocento e nel 1879 vi impiantò la nota fabbrica di birra col nome di famiglia. Enrico era figlio di Gian Enrico, a sua volta figlio del fondatore della birreria, Heinrich Von Wunster, con stabilimento prima a Seriate, poi in via Borgo Palazzo in città e infine a Comun Nuovo. Nel 1986 la fabbrica è stata venduta alla belga Stella Artois, poi alla Heineken.

Nato a Bergamo il 29 ottobre 1929, Enrico si era laureato in chimica all’università di Pavia. Per 5 anni ha lavorato per la ditta farmaceutica Shering, per poi occuparsi dell’azienda di famiglia col fratello Giancarlo. Sono stati loro due a traghettare la fabbrica della birra a Comun Nuovo, per poi vendere tutto alla multinazionale.

Con la morte di Enrico Von Wunster, che lascia nel dolore la moglie Adele e i figli Alberto, Carla e Luisa, scompare una parte importante della famiglia tedesca ben entrata nella storia di Bergamo e legata con la vita e l’attività dei bergamaschi. Enrico Von Wunster lascia il ricordo di una persona cordiale, legata alla famiglia e agli adorati 4 nipoti. Nei primi Anni Settanta era stato consigliere comunale nelle file del Partito Liberale. Nel 2011 Enrico aveva spronato il figlio Alberto a far rivivere la birra «Orobia», una birra artigianale per continuare la tradizione di famiglia, rispolverando il nome usato negli anni Trenta. Con un diploma di birraio preso a Monaco di Baviera, Alberto ha oggi sul mercato 3 birre artigianali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA