Latitante da 4 mesi, con 7 alias
Trafficante arrestato a Treviglio

Aveva deciso di sfuggire alla cattura nascondosi a Treviglio, con un altro nome ed altri documenti. Ma, dopo quattro mesi di latitanza, il personale del commissariato di Treviglio, lo hanno rintracciato e inchiodato, grazie alle impronte digitali.

Aveva deciso di sfuggire alla cattura nascondosi a Treviglio, con un altro nome ed altri documenti. Ma, dopo quattro mesi di latitanza, il personale del commissariato di Treviglio, lo hanno rintracciato e inchiodato, grazie alle impronte digitali.

In manette è finito A.B., 40 anni, cittadino albanese senza fissa dimora: era ricercato in ambito nazionale e colpito da provvedimento restrittivo perché appartenente a un cartello criminale italo-albanese dedito all'importazione e al traffico di cocaina.

Dopo vari appostamenti e pedinamenti gli agenti del commissariato, guidati dal commissario Angelo Lino Murtas, sono riusciti a bloccare il ricercato che rischiava di non essere mai rintracciato perché utilizzante ben 7 alias diversi.

Gli accurati controlli incrociati fatti dalla polizia scientifica trevigliese sulle impronte digitali non hanno dato scampo al ricercato e hanno permesso di ricollegarlo ad un nome diverso indicato nel provvedimento restrittivo e quindi di condurlo alla casa circondariale in stato d'arresto.

Tale arresto è collegato alla "Operazione Cocash", la maxi operazione antidroga iniziata a fine maggio 2013 dai carabinieri del nucleo investigativo di Asti. Un complesso lavoro durato oltre un anno e mezzo che ha permesso agli inquirenti di accertare un'articolata diffusione di stupefacenti che aveva Asti come nodo focale per tutto il nord Italia.

Sono state 31 le ordinanze di custodia emesse dal gip Elena Rocci, dietro richiesta del pm Maria Vittoria Chiavazza, sgominando un cartello criminale italo-albanese che operava in modo molto articolato. Non un'organizzazione piramidale, piuttosto un gruppo ben ramificato di persone che si occupavano di far arrivare la coca dall'Olanda, per poi depositarla in grandi città italiane e infine farla arrivare in alcune basi operative, fra cui Asti, dalle quale poi veniva smerciata al dettaglio e all'ingrosso.

Ognuno all'interno del cartello aveva un ruolo ben definito e per questo le ordinanze risultano avere capi d'imputazione ben diversi fra loro. I punti di congiunzione di questo "albero della droga" risultano due fratelli albanesi che hanno tenuto le redini delle attività illecite.

Nel cartello comunque, c'era chi si riforniva di droga in Olanda, chi la trasportava in Italia, chi la ramificava nelle sedi operative, chi la spacciava all'ingrosso e chi invece la vendeva al dettaglio. Una macchina ben oliata quindi che avrebbe mosso un giro d'affari da oltre 10 milioni di euro.

L'indagine che ha permesso di sequestrare 2.5 kg di polvere bianca e di constatare un traffico di droga da 31 kg è stata molto impegnativa. Gli inquirenti infatti hanno lavorato a ritroso, partendo dall'identificazione dei presunti malviventi, accertando la presenza di droga e poi arrivando solo in un secondo momento all'indagine vera e propria e all'arresto dei sospetti.

Questo perchè gli albanesi avrebbero agito in modo molto scaltro, usando decine di documenti falsi, molteplici alias e tantissimi cellulari che venivano gettati via dopo le conversazioni. Conversazioni non facili da decifrare dagli investigatori visto che venivano usati anche soprannomi come Tarzan, Ciccione, Bimbo e altri e parole in codice come "quei film, quei cd.." che facevano, per gli investigatori, riferimento alla droga.

In un anno e mezzo sono state molte le persone già arrestate e che poi sono state raggiunte da altri provvedimenti cautelari. Fra questi anche quattro italiani. Nell'operazione Cocash sono state sequestrate anche tre pistole con matricola abrasa e oltre 5.000 euro in contanti.

Con l'ultimo arresto effettuato dagli uomini del commissariato di Treviglio su una persona che aveva deciso di rifugiarsi nella Bassa è stato chiuso un altro anello di una lunga catena, su quell'operazione risultata fra le più imponenti del territorio Astigiano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA