Le «scatole cinesi» di Morandi
Gianfranco Gamba sentito per 3 ore

«Non scrivete che sono amico di Benvenuto Morandi, o che lo sono stato, perché non è vero». Sono quasi le sei del pomeriggio quando Gianfranco Gamba, imprenditore del gruppo Pezzoli di Gazzaniga, scende le scale della procura della Repubblica.

«Con Morandi c'era un accordo, ma non sapevo di tutti quei miei soldi spesi». Lunedì, nell'ambito dell'inchiesta che vede indagato l'ex direttore della filiale Private dell'Intesa San Paolo di Fiorano, la procura ha sentito per tre ore e mezzo Gianfranco Gamba, imprenditore del gruppo Pezzoli di Gazzaniga.

Gli inquirenti sono convinti che la sua sia una testimonianza cardine, innanzitutto perché si tratta dell'imprenditore che ha perso più soldi nella vicenda, quasi dieci milioni di euro – è l'ipotesi – che Morandi avrebbe dirottato dai suoi conti correnti verso altre destinazioni (in particolare la Stl, Sviluppo turistico Lizzola).

E poi perché Gamba ha venduto la Mountain Security (che controlla la Stl) a soli 10 mila euro? «Mi aveva detto che mi aveva restituito i soldi che io avevo investito nella società. Io non sapevo niente, lui non mi faceva vedere niente. Mi fidavo di quello che mi diceva».

Lunedì in procura, a Bergamo, è stato anche il giorno degli interrogatori del gruppo dirigente (vecchio e nuovo) della Sviluppo turistico Lizzola (Stl), la società partecipata dal Comune di Valbondione.

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